Le condizioni di Travedona per continuare con il Consorzio Lago

L'amministrazione Colombo spiega le tappe che hanno portato all'approvazione del bilancio 2010 e i termini della collaborazione

Andrea Colombo sindaco di Travedona Monate«Un clima intimidatorio dove non ci è stato nemmeno concesso il diritto di esprimere la nostra opinione». Si è consumata in questi termini, secondo la ricostruzione fatta dal sindaco di Travedona Monate Andrea Colombo e il suo vice Giovanni Carnesecchi, la penultima assemblea dei sindaci del Consorzio Intercomunale per la salvaguardia e la Tutela del Lago di Monate, quella che il 29 giugno doveva occuparsi dell’approvazione del bilancio.
Quella seduta, che secondo Carnesecchi si è svolta in un clima pesantissimo («ho subito aggressioni verbali e sono stato invitato ad uscire, addirittura si è minacciato il ricorso all’uso della forza nei miei confronti»), aveva portato ad un nulla di fatto e alla mancata approvazione del bilancio di previsione dell’esercizio finanziario del 2010. Un fatto che aveva messo in pericolo la vita del consorzio stesso.
Oggi, dopo l’approvazione del bilancio, l’amministrazione Colombo spiega quanto accaduto e pone le condizioni per continuare insieme il progetto di tutela del lago più pulito d’Italia.

Travedona muove due ordini di riprovazioni alla politica gestionale fin qui impressa al consorzio intercomunale, una di carattere strutturale e una che riguarda gli obiettivi, i contenuti e la compartecipazione nelle scelte.
Secondo il sindaco Colombo e Carnesecchi, che per conto dell’amministrazione si è occupato Il vicesindaco Giovanni Carnesecchidella partita consortile negli ultimi tempi, il consorzio si è adagiato su un modus operandi inefficiente, macchinoso e con scarsa oculatezza nella gestione del denaro. «Ci è sembrata abnorme il fatto che nel 2009, a pochi giorni dalle elezioni comunali, il consorzio abbia speso su un bilancio di 90mila euro ben 50 mila euro per una festa, un’iniziativa dal "sapore pre elettorale". Inoltre – proseguono sindaco e vicesindaco – noi riteniamo che i costi sostenuti dal consorzio possano essere pesantemente ridotti con una maggiore razionalizzazione dei servizi e delle spese. Per esempio ci sono molti interventi per i quali i dipendenti del consorzio si trovano a fare lavori che sono di competenza anche dei tecnici comunali, questo significa pagare due volte per un lavoro e complicare le procedure. Cose che si possono risolvere con un semplice coordinamento degli uffici tecnici e la ridefinizioni delle competenze tra consorzio e amministrazioni comunali». «Siamo rimasti profondamente colpiti dalle dinamiche di gestione del consorzio – continuano i due -, non è tollerabile che il comune di Travedona che detiene il 54,74% del Consorzio lago, e dunque la maggioranza assoluta, non abbia avuto la possibilità di partecipare alla stesura della bozza di bilancio e di esprimere il proprio parere su capitoli importanti della gestione dell’ente. Ed è ancora più inaccettabile i metodi aggressivi messi in atto durante la discussione tra i rappresentati istituzionali dei comuni partecipanti».

LagoOra dopo l’approvazione del bilancio, che permette di fatto al consorzio di continuare ad esistere, Travedona pone i termini della sua disponibilità a partecipare: «il consorzio deve perseguire come unico interesse la tutela del lago di Monate, questo significa evitare speculazioni edilizie, nuove edificazioni a ridosso delle coste, rigore nella redazione dei Pgt e un atteggiamento più lungimirante nell’affrontare i problemi del lago».
Per fare ciò la richiesta avanzata da Travedona è il rispetto dei punti già patrimonio dello statuto del consorzio. Spiega Colombo «chiediamo di rispettare l’autonomia del cda, evitando pertanto le ingerenze dei sindaci; che l’assemblea dei sindaci si attenga ai suoi compiti: nomina e revoca dei componenti del cda, nomina e revoca del revisore dei conti e approvazione del bilancio preventico e del conto consuntivo; che il Cda esamini i redigenti pgt per verificarne il rispetto dei limiti edificatori indicati nel protocollo d’intesa; e infine orientare il consorzio verso quello che deve essere il suo unico obiettivo: la tutela del lago».
«A queste condizioni siamo felici di continuare la collaborazione tra i comuni – conclude Colombo – ma sia chiaro che per la tutela del lago siamo pronti anche ad andare contro il consorzio, se questo si dimostra inefficace».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Luglio 2010
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