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Rimuovere “il Mulino”: un’offesa per il lavoro di tanti ceramisti

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7 Agosto 2010

Il gruppo consiliare di Centrodestra, maggioranza a Laveno Mombello, ha presentato una mozione nella quale, in sintesi, propone di far togliere il vecchio “mulino” delle ceramiche lavenesi dalla rotonda di via Martiri della libertà, dedicata a Ormisda Grassi detto Misto, un operaio ceramista antifascista costretto al confino a Ventotene.
Propone altresì di trasmettere alla Corte dei Conti della Lombardia gli atti perché la stessa valuti, non avendo ottenuto lo “storico mulino” il parere favorevole dalla Provincia, proprietaria “in parte” della rotonda, se addebitare i costi di rimozione alla precedente amministrazione di Centrosinistra, nella quale ricoprivo la carico di Sindaco. Ma alla luce di questa iniziativa, mi sembra doveroso, anche per gli articoli pubblicati dai quotidiani provinciali, dalla lettera degli ex ceramisti apparsa sempre sulla stampa locale e da interventi su Varesenews, fare alcune riflessioni, porre alcuni interrogativi ed alcune domande. Intanto: la mozione fa riferimento ad un parere della Provincia che recepisce un parere della Polizia Stradale.
Agli atti del Comune, però, non risulta ancora trasmesso alcun parere e dunque, come può il Centrodestra fare riferimento a qualcosa che non è ancora agli atti comunali?  Si dice che la posizione del “mulino” (e non del “burlun”, cioè del rullo per i campi da bocce) che macinava terre e vernici per le ceramiche, toglie visibilità al traffico.  Ma all’occhio di quanti frequentano la zona, non risulta proprio che sia ostacolata la visibilità e quindi la sicurezza stradale. Vedere per credere.  E se, per assurdo, fosse così, come si giustificano le varie rotonde su strade provinciali, vedi Biandronno, Mornago, Luino, Buguggiate (quella dell’aereo e dei ciclisti lumbard) Cassano Valcuvia, … dove veramente non c’è visibilità? Anche quelle dovrebbero rispettare il regolamento provinciale del 2005 e, se eseguite prima del 2005, dovrebbero essere messe a norma. O tale regolamento vale solo per la rotonda “Misto” di Laveno Mombello realizzata dal Centrosinistra in ricordo dei ceramisti?  Si dice, nella mozione, che il Centrodestra non intende, con la rimozione del manufatto, “offendere” i ceramisti. Pare proprio il contrario perché, volendo rispettare una memoria così importante per Laveno Mombello, sarebbe bastato adire gli uffici provinciali e, con giuste e valide argomentazioni, che non mancano di sicuro, ottenere il parere favorevole. Si propone infine di “addebitare” ai precedenti amministratori del Centrosinistra le spese sostenute dal Comune prima per il posizionamento ed ora per la rimozione del mulino.  Consiglierei al gruppo consiliare di Centrodestra di controllare bene gli atti del responsabile dei lavori pubblici che determinò l’impegno di spesa e poi la liquidazione della fattura per il posizionamento del “mulino” simbolo di oltre cent’anni di storia lavenese. Per evitare di mettere in difficoltà un funzionario corretto e responsabile che, se a conoscenza del regolamento provinciale, non avrebbe autorizzato il tutto, proprio per il suo scrupolo e la sua professionalità e noi amministratori avremmo aspettato il parere provinciale.  Per chiudere: ma la maggioranza di centrodestra ha scelto di amministrare e quindi costruire qualcosa di nuovo oppure ha scelto la cosiddetta “pars destruens”, cioè distruggere perché demolire è più facile e magari “rende” in termini politici? Confido perciò nel buon senso degli attuali amministratori e spero proprio che questa mia riflessione non giunga troppo tardi e cioè a rimozione avvenuta dello storico “mulino”: sarebbe una grave offesa per quelle migliaia di umili e laboriosi ceramisti che ci hanno procurato benessere e sviluppo lasciandoci inoltre centinaia di opere d’arte che si possono in parte ammirare nel nostro Museo di Cerro..

Ercole Ielmini - sindaco di Laveno Mombello dal 2005 al 2010.

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