Bardello in rivolta contro la nuova viabilità
13 Settembre 2010
Egregio Direttore,
vorrei sottoporre a Lei e ai numerosi lettori di Varesenews quanto accade ogni giorno sulla Via Piave e nel centro di Bardello dal 10 agosto u.s.
Un’ordinanza della Provincia di Varese, in palese contrasto con le logiche dell’urbanistica e dell’ecologia (che notoriamente vogliono un decentramento del traffico dai centri abitati e una riduzione delle emissioni di gas inquinanti), ha stabilito che tutto il traffico (compresi pullman e mezzi pesanti) sia dirottato sulla Via Piave, che attraversa Bardello, trasformando quella che era una zona residenziale in un’arteria a grossa percorrenza. Si tratta di una sperimentazione, ma la stessa ordinanza afferma che, decorsi 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, la nuova viabilità diventerà definitiva se non emergeranno problematiche.
Io vorrei che tutti coloro che, come me, risiedono a Bardello e tutti coloro che sono costretti a fare 2 chilometri in più per andare da Gavirate a Bregano/Malgesso/Biandronno facciano presente che delle problematiche ci sono e non sono da poco!
Infatti non si può tacere che:
– la sicurezza di pedoni e ciclisti è messa a repentaglio lungo tutta la via, per non parlare dei bambini e dei loro accompagnatori che sulla Via Matteotti (quella della Scuola Elementare) ora si trovano il traffico triplicato;
– i veicoli, che prima erano distribuiti su tutte le vie principali del paese, ora gravitano interamente su un’unica via e di conseguenza su un’area che rappresenta una parte importante della zona residenziale, un’area in cui risiede un quarto degli abitanti di Bardello. Per salvaguardare la Via Quaglia, la Via Roma e la Via XXV Aprile (ora sensi unici), si è esteso il disagio a un numero di abitazioni e di residenti decisamente più elevato;
– l’inquinamento dell’aria è aumentato, dal momento che, come dicevo, per recarsi a Malgesso/Bregano/Biandronno, i veicoli provenienti da Gavirate sono costretti a percorrere 2 chilometri in più e a sostare a motori accesi nel centro abitato ogni qual volta (e accade spesso!) si creano degli incolonnamenti;
– anche l’inquinamento acustico è logicamente aumentato: fin dalle prime ore del mattino (dalle 5:15 in poi) i mezzi pesanti percorrono la Via Piave e disturbano il riposo di coloro che risiedono a ridosso della strada;
– gli stessi abitanti temono che le continue sollecitazioni del terreno provochino seri danni alla stabilità degli edifici: soprattutto durante la notte e nel primo mattino i vetri addirittura tremano.
La ringrazio fin d’ora per lo spazio che vorrà destinare alle mie parole e mi auguro che tanti altri cittadini e lettori di Varesenews manifestino il mio stesso disagio e vengano in Via Piave tutti i giorni tra le 17:30 e le 19:30 a firmare la nostra petizione!
Buona giornata,
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