I presidi contro il rettore Dionigi
Critiche durissime alla gestione dell'Università dell'Insubria, inviate attraverso email indirizzate a tutto il personale dell'ateneo
“Non e’ assolutamente mia intenzione iniziare una campagna elettorale per il rettorato”. Comincia così una mail interna del professor Paolo Cherubino a tutti i dipendenti, docenti e non, dell’Università dell’Insubria, una vera e propria bomba contro il rettore Renzo Dionigi (nella foto) criticato a 360 gradi per la sua gestione. E’ giunta ieri su tutti i computer dei professori dei dipendenti, e segue di poche ore altre due importanti email di due presidi, Matteo Rocca di Economia e Stefano Serra Capizzano di Scienze, entrambi molto critici.
I due presidi e l’ex preside di Medicina, da Como, lo accusano di “approssimazione” e “fumosa gestione” dell’ateneo. Polemiche anche per la proposta di una laurea honoris causa in Comunicazione a Umberto Bossi, che viene citata da Cherubino come un episodio dove la dirigenza dell’Insubria ha sbagliato. L’ortopedico rivela anche che si è dimesso da preside perchè era da tempo in disaccordo con il rettore “sulla mancata programmazione di linee di sviluppo concordate non solo con i suoi yes-men, ma con tutte le componenti universitarie”. E aggiunge: “Ancora, l’aver addotto motivi personali e una uscita di scena di basso profilo è stato obbedire ad una richiesta specifica del Rettore che mi ha chiesto di non creare problemi all’Ateneo (o a lui stesso?)”.
Nel merito, ecco le critiche:
1. Fumosa gestione finanziaria. “La questione del Corso di Laurea della Facoltà di Economia a Como, ormai conosciuta da tutti non solo per le denunce del Preside Matteo Rocca, ha del ridicolo! Sul sito web ufficiale di Ateneo si chiedeva allo studente che voleva immatricolarsi al 1° anno a Como, di presentarsi agli uffici con carta di identità ecc…, e la ricevuta del versamento della 1° rata delle tasse, senza che venisse assicurata l’attivazione del corso!".
2. La laurea honoris causa a Bossi: “E’ pietoso che non vi sia stata una risposta ufficiale degna di un Ateneo qualsiasi alla campagna di ridicolizzazione del nostro Vertice apparsa su molte testate a diffusione nazionale, nella quale era descritta la laurea H.C. ad un politico quasi come vendita o un baratto in cambio di benefici economici per l’Ateneo”.
3. Promesse ai ricercatori: Cherubino cita una bozza di documento che dovrebbe essere approvato nel prossimo senato accademico che conterebbe “promesse e assicurazioni prive di ogni concretezza normativa ed economica, non compatibili con gli attuali ordinamenti. Ciò che duole profondamente è che la soluzione di problemi estremamente seri, come quelli dei ricercatori, non viene affrontata, ma tra il lusco e il brusco vengono presentate come realizzabili promesse che non sono assolutamente mantenibili. Tanto il Rettore volente o nolente entro due anni non sarà più Rettore e la responsabilità del non mantenere le promesse ricadrà sul suo successore, chiunque egli sia. Si cerca di fregare dei giovani ancora illusi di avere ai vertici dell’Ateneo dei Maestri di scienza e di vita ed invece hanno dei furbacchioni che sanno travestirsi da agnelli al momento giusto".
4. La riforma dei dipartimenti. Perchè doveva essere approvata in tutta fretta?
5. L’edilizia: “La cascina chiamiamola polilaboratoristica di Medicina è ferma dopo 13 anni, della sede di via Ravasi ancora non si capisce bene il destino “.
E ancora Cherubino cita altri problemi che non sono stati risolti come la trattativa con l’ASL per l’acquisizione degli altri padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico, la mensa universitaria a Bizzozzero, il famoso modello Campus, la mancanza di rapporti cone le istituzioni locali. E infine chiede una proposta concreta e non fumosa per “salvare” l’ateneo.
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