Raffo: “Mi candido per salvare la città”
Il Gran Pignolo ha lanciato la sua candidatura a sindaco di Varese. Correrà come indipendente appoggiato dal partito dei Pensionati e da una lista civica
Il suo è un appello trasversale, alla destra, alla sinistra, al centro. Un rompete le righe alla politica varesina. Liberale fin dal suo concepimento, Mauro della Porta Raffo, in arte il "Gran pignolo", ha deciso di sferrare l’attacco alla triplice Pd-Pdl-Lega, candidandosi alla carica di sindaco della città di Varese come indipendente. Lo appoggerà il partito dei Pensionati, anche se l’aspirante sindaco non ha ancora maturato la pensione, e una lista civica. «Se io sono il migliore dei candidati possibili – dice Raffo – chiedo anche agli altri partiti di appoggiare la mia candidatura a sindaco». Il Gran pignolo ha fatto l’annuncio della sua discesa in campo in un’affollata sala da tè del Caffè Zamberletti, dove di solito tiene i suoi salotti, incontri pubblici in cui intervista personaggi famosi.
Avvocato, giocatore d’azzardo (non pentito), assicuratore, scrittore, opinionista, esperto di elezioni americane, discepolo e amico di Piero Chiara, Della Porta Raffo è diventato famoso per le sue "pignolerie", con cui mette alla gogna i giornalisti, evidenziandone strafalcioni, errori, imprecisioni e gaffe. Questa volta però ha deciso di mettere sotto la sua lente d’ingrandimento il sindaco Attilio Fontana e gli amministratori comunali, colpevoli, secondo lui, di aver abbandonato la città al suo destino. «Varese va declinando – spiega Raffo – perché qualcuno fa quello che fa perché è obbligato e quindi non lo puo’ far bene. Questi amministratori non sono all’altezza». La critica è rivolta naturalmente al Primo cittadino. «Di Fontana, come persona, penso tutto il bene possibile – precisa il Gran Pignolo -. E penso anche che non potrà che votare per me, perché glielo impone il dna. Suo padre e suo zio, che erano liberali a Induno Olona, votarono per me».
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