Scuole, l’Itpa in rivolta

Gli studenti dell’Itpa hanno protestato nelle vie limitrofe alla scuola. La manifestazione ha registrato un’adesione massiccia dall’istituto Casula. “Se non cambierà bloccheremo la città” è lo slogan che risuona

Una “scuola fatiscente”, orari insoddisfacenti e un programma scolastico colpito nelle sue materie più importanti. Gli studenti dell’Itpa "Casula" di Varese hanno protestato fuori dalla scuola per chiedere una soluzione a tutto questo.
Da un lato quindi la preoccupazione per la scuola nel suo complesso, "colpita" dalle riforme del ministero dell’Istruzione, dall’altro le sue conseguenze sulle scuole varesine, in particolare il cambiamento dell’orario delle lezioni (da quest’anno sono di 60 minuti), e le condizioni in cui versano gli edifici scolastici.
La protesta era nell’aria da tempo ma l’iniziativa è maturata ieri alla notizia dell’odierno sciopero dei Cobas.  Così gli studenti si sono organizzati: ieri il tam tam su Facebook e volantini distribuiti nelle aule, poi questa mattina il ritrovo all’ingresso dell’istituto, con qualche cartello e volantino, e l’adesione in massa degli studenti.
Erano circa 200-300, sono stati nel cortile della scuola e hanno cercando di coinvolgere gli studenti dell’Isis "Daverio".

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Gli studenti dell’Itpa denunciano le condizioni fatiscenti della struttura scolastica: nella sede di via Monte Rosa,  «hanno fatto le ristrutturazioni ma si sono dimenticati le luci». Nella sede distaccata, la stessa struttura del Casula, invece «le finestre cadono a pezzi».
Per quanto riguarda l’orario scolastico gli studenti della scuola di lingue denunciano il fatto che sono state tagliate alcune materie fondamentali per il loro percorso scolastico, come le ore di conversazione in lingua straniera, «abbiamo saputo anche che vogliono toglierci le ore di educazione fisica per ristabilirne alcune», dice qualcuno.
Gli studenti cercherannodi estendere la protesta anche agli altri istituti contattando gli studenti in Facebook e negli altri social network, per fare un programma comune, e investire del problema le istituzioni.  Chiedono un incontro con altre scuole per inviare a Roma la "posizione Varese". Lo slogan che è risuonato con più veemenza è “Se non cambierà bloccheremo la città”.
Gli studenti hanno anche effettuato un sit-in davanti alla sede della Provincia e sono stati ricevuti dall’assessore Bottini. Tra i ragazzi è intervenuto anche il deputato del Pd Daniele Marantelli, che ha assicurato appoggio alla protesta: « Non abbiate paura di essere da soli. Dovete far sentire la vostra voce». Qualcuno ha parlato di organizzare un’assemblea generale con le scuole varesine o addirittura provinciale, altri hanno discusso di occupazione dell’istituto anche se con poca convinzione.
La cosa veramente importante, dice una ragazza che sta partecipando alla manifestazione, «è che finalmente gli studenti di Varese danno un segnale: erano addormentati da troppo tempo, invece è importante sentirsi protagonisti delle vicende che riguardano la scuola».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Ottobre 2010
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