Il circolo familiare tiene duro

Rigettata l'istanza di sfratto chiesta dalla Società di mutuo soccorso. Ferrarello (Arci): «Ora ci auguriamo una regia dell'Arci provinciale e delle associazioni per rilanciare il progetto del circolo familiare»

«Per il momento abbiamo evitato lo sfratto per finita locazione, grazie anche all’intervento del nostro avvocato Paola Lanza che ci assiste con grande impegno. Ora ci aspetta una fase di riattivazione della rete di associazioni che possano ridare prospettiva e linfa al nostro circolo», Angelo Ferrarello, presidente dell’Arci di Induno Olona, non canta vittoria ma sente di «essere sulla strada giusta». Non ha intenzioni bellicose, quello che più gli importa è che il circolo famigliare gestito dall’Arci rimanga aperto. «Non siamo in conflitto con la Società operaia di mutuo soccorso che non ci rinnova l’affitto. Stiamo solo cercando di tenere attivo un luogo di aggregazione importante per i giovani di questo paese – continua Ferrarello -. Qui c’è una storia gloriosa, iniziata nel ’46 su un terreno della società operaia e continuata negli anni. Ricordo, ad esempio, lo Splash. Noi siamo subentrati nel 2005 facendoci carico della situazione, garantendo l’apertura oltre a moltissime attività».
Il tam-tam per salvare il circolo ha trovato un punto di aggregazione virtuale in Facebook. «Ragazze e ragazzi del nostro paese e dintorni che tutti i giorni si incontrano qui per stare insieme. – scrivono sul social network -. Il  Circolo sono le centinaia di giovani con la passione della musica dal vivo che negli ultimi anni l’Arci ha fatto transitare da Induno. Il Circolo sono le persone che lavorano e collaborano con l’attuale gestione, sono diventati punto di riferimento "certo"per generazioni di giovani con continuità da 25 anni, in un mondo di assoluta indifferenza, non possono cancellarci».
L’Arci di Induno Olona ha in mente un progetto corale per il circolo famigliare che vede in campo più soggetti con una regia sovraordinata. «In questa nostra idea vogliamo coinvolgere anche il Comune, l’Arci provinciale con Giulio Rossini e tutte le associazioni, in modo che ci diano una mano a rilanciare il nostro progetto. Mi auguro che si arrivi a una conclusione con la Soms».
Le due realtà, dunque, potrebbero convivere tranquillamente. Non fosse altro che per tutti questi anni «Il circolo familiare nel corso degli anni è quello che ha legittimato la stessa attività sociale della società operaia di mutuo soccorso».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Ottobre 2010
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