La Valle della Bevera diventerà area protetta

La risposta si chiama Plis, Parco locale di interesse sovracomunale. Lo studio sarà condotto dalla Lipu e finanziato dalla Fondazione Cariplo. Entro settembre il progetto definitivo

La valle della Bevera ha bisogno di protezione e la risposta si chiama Plis. Ne sono convinti i cinque comuni che la ospitano, il Comune e la Provincia di Varese, le associazioni ambientaliste capeggiate da Varese europea ed in particolare dalla Lipu, e la Fondazione Cariplo che ha coperto i finanziamenti per l’avvio di uno studio di fattibilità.
Incastonata tra i territori di Arcisate, Induno Olona, Cantello, Malnate, Viggiù e Varese, la Valle della Bevera costituisce il bacino idrico che abbevera Varese e tutti i comuni limitrofi. È una zona di inestamabile valore ambientale che si adagia dalle montagne di Arcisate e Viggiù, i monti Useria, Scerè, Sant’elia e Orsa, attraversa le colline del Ceresio e si tuffa in un fondovalle di boschi, paludi e campi coltivati dove scorre il rio Bevera.
Un’area di inestimabile valore naturale perché grazie ad una serie di concause storiche è rimasta incontaminata sotto alcuni, importantissimi, profili ambientali. Ma anche un’area di valore strategico sotto alcuni aspetti infrastrutturali, idrici e viabilistici, ed estrattivi. La valle della Bevera ospita infatti alcuni siti estrativi (tre cave dismesse e una attiva), svariati punti di approvvigionamento idrico, e la realizzazione di infrastrutture viari e ferroviarie. Ed è soprattutto per questo serve ora una veste istituzionale per proteggerne e garantirne le preziosità ambientali. Una veste che si chiama Plis, Parco locale di interesse sovracomunale.

È appena stato avviato lo studio di fattibilità per la sua istituzione, dopo il contributo della Fondazione Cariplo pari a 60mila euro. Si tratta di un’indagine che verrà effettuata sul territorio dei comuni di Varese, Arcisate, Cantello, Induno Olona, Malnate e Viggiù, con il coordinamento scientifico di LIPU – BirdLife Italia. Solo dopo lo studio, infatti, i diversi enti coinvolti potranno procedere con l’istituzione ufficiale del Plis.
Lo studio di fattibilità riguarderà approfonditamente tutti gli aspetti scientifici, tecnici e burocratici, al fine di avere un’ampia documentazione che permetta di procedere speditamente alla sua istituzione. Si svolgeranno studi propedeutici all’individuazione del perimetro del PLIS, alla presenza di particolari emergenze, alla creazione di corridoi ecologici di connessione delle aree protette nonché una proposta di massima degli interventi da effettuare nel parco.

La “missione” sarà scandita ora in diverse tappe. Dal primo ottobre di quest’anno al 31 luglio si svolgono le attività di studio coordinate dalla Lipu. Durante tutto il periodo una serie di incontri pubblici, visite guidate e l’attivazione di un sito web contribuiranno a pubblicizzare l’intervento e a raccogliere i contributi degli stake holders. Entro luglio del 2011 tutte le caratteristiche e i confini del fututo Plis dovranno essere recepite dai vari Pgt degli enti comunali, e infine entro settembre il pacchetto completo sarà sottoposto al riconoscimento dell’amministrazione provinciale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Ottobre 2010
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