“Concentrazioni bassissime, non c’è da avere paura”

Ci sono pericoli per chi ha inavvertitamente bevuto l'acqua prima di sapere dell'inquinamento delle sorgenti di Luvinate, e dell'ordinanza che ne vieta l'uso alimentare? Per saperlo abbiamo intervistato Maria Rita Cremona, esperta dell'Asl

Da quando è stata resa nota la notizia che le sorgenti di Luvinate erano state contaminate da idrocarburi, i lettori  ci hanno subissato di domande sugli effetti di questa contaminazione sulla salute. Chi non aveva saputo per tempo della non potabilità dell’acqua in alcune zone di Varese, nonchè a Casciago e Luvinate, ha temuto per la sua salute.
Non smettiamo di dire che le ordinanze sono in via precauzionale, e che non c’è un pericolo immediato. Ma, a scanso di equivoci, abbiamo provato a rivolgere le principali vostre domande all’esperta dell’Asl che si occupa di alimenti: la dottoressa Maria Rita Cremona.

Cosa succede a chi ha bevuto l’acqua prima di sapere di non farlo?
«Dal punto di vista sanitario anche chi ha bevuto l’acqua prima di conoscerne gli esiti non avrà problemi. Innanzitutto perchè la tossicità acuta si ha solo quando ci sono grossissime dosi di queste sostanze nell’acqua, ma in quel caso non ci si può sbagliare: l’acqua è imbevibile. Per avere conseguenza da tossicità cronica la gente dovrebbe invece berne regolarmente per diversi anni. E non rientriamo nemmeno in questo caso. Morale: chi l’avesse bevuta prima di sapere degli avvisi non deve temere per sè nessun tipo di conseguenza. Nemmeno se rientra tra le cosiddette categorie deboli: donne in gravidanza, malati, bambini e anziani».

Possiamo segnalare dei sintomi a cui fare attenzione?
«No, perchè non ce n’è: non sono categorizzati sintomi per intossicazione da idrocarburi in acqua, perchè non capita. La sintomatologia che si trova nei manuali riguarda le esposizioni professionali, che di solito tra l’altro dipendono dall’inalazione. La verità è che in questo caso il fatto che la soglia olfattiva sia bassa (leggi: la concentrazione di idrocarburi si sente dalla puzza, ndr) è un gran vantaggio per evitare "naturalmente"  conseguenze gravi. La richiesta di non bere acqua è data per estrema precauzione, in attesa di risultati delle analisi che sta realizzando l’Arpa sul nostro prelievo».

Ma l’acqua contaminata non potrebbe irritare la pelle, o essere tossica lavando i denti?
«Come sopra: alle concentrazioni di “non puzza” il problema dell’irritazione della pelle non esiste. E per quanto riguarda il lavare i denti, finchè l’acqua non si ingoia il problema non si pone».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Novembre 2010
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