I primi passi del PD dopo le votazioni dei circoli

Il neosegretario Fabrizio Taricco, per il momento ancora in veste ufficiosa, ha illustrato i risultati congressuali dei circoli territoriali e anticipato le prossime mosse del partito

Fabrizio TariccoUfficialmente la sua elezione non è stata ancora formalizzata, lo sarà sabato 13 novembre quando i delegati lo eleggeranno all’Istituto de Filippi a Varese, ma Fabrizio Taricco ha già fatto la sua uscita pubblica in veste ufficiosa di segretario provinciale del Partito Democratico per spiegare alla stampa i risultati congressuali dei circoli territoriali, e anticipare alcune linee guida della sua presidenza.
I risultati, che Taricco giudica «più che soddisfacenti e confortanti», hanno determinato il rinnovo dei rappresentanti territoriali e provinciali del partito. Sono esattamente 1721, cioè il 43,3% dei 3974 aventi diritto al voto, i militanti che hanno votato per il rinnovo degli organi direttivi dei circoli e 1510, il 38% degli aventi diritto, coloro che hanno votato per il rinnovo degli organismi provinciali.
In totale hanno votato quindi 79 circoli, su 84 complessivi. Trenta sono i segretari di circoli che sono stati eletti per la prima volta e ben 19 le noesegretarie donne.
Sono dati che il neosegretario definisce unici in provincia: «84 circoli rappresentano un radicamento territoriale che neanche la Lega può vantare».
E tuttavia non sono pochi i nodi che Taricco avrà da sciogliere in questo suo nuovo incarico, a cominciare proprio dalle modalità della sua candidatura, che qua e là non hanno mancato di sollevare qualche perplessità. Fabrizio Taricco è infatti candidato unico alla segreteria provinciale, e il circolo Pd di Brebbia non ha mancato di farlo notare rifiutandosi di riunire la sessione congressuale prevista nei giorni scorsi. “Nulla da eccepire sulla figura del candidato, amministratore capace e competente – spiega il circolo di Brebbia in un comunicato – ma il circolo esprime un totale dissenso sulle norme decise dai vari livelli organizzativi del Pd che hanno fissato il criterio delle liste bloccate per l’elezione degli organi dirigenti a livello locale e provinciale”.
Taricco, però, stempera i toni, «la candidatura unica è frutto di un’attenta valutazione della segreteria uscente che aveva il diritto e il dovere di fare una proposta – spiega il neosegretario – Una scelta determinata dal fatto che il momento politico richiede uno sforzo unitario e scelte condivise. Fermo restando che si è lasciato campo libero a qualsiasi altra candidatura “dal basso” e che questa non è arrivata».
Ora però vengono le sfide vere: con il prossimo anno numerose amministrazione sono chiamate alle urne, tra le quali il comune di Varese, e da più parti si parla anche di elezioni politiche.
Sulle elezioni Taricco ha dato solo delle linee guide sul ruolo dei circoli territoriali, «la volontà di tutti è quella di trasformare i circoli in vere e proprie forze politiche, certo questo sarà fatto in accordo con l’indiscutibile autonomia che lo statuto riconosce loro. Da questo punto di viste anche le primarie dovranno essere usate con cautela. Queste sono uno strumento importantissimo ma è importante anche trovare candidature adatte».
Infine un accenno sulle alleanze, ancora indefinite tranne che per un punto fermo, «il Partito Democratico, come ha detto Bersani quando è venuto a Varese, dovrà essere il perno della coalizione». «Siamo il partito più importante di centro sinistra – ha spiegato Taricco – il nostro deve essere il ruolo di chi propone, non saremo egoisti con gli alleati ma questo non vuol nemmeno dire che ci faremo ricattare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Novembre 2010
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