Ronde in paese, ma non hanno ancora la patente

Primo giro di conoscenza tra gli esercenti del paese per i volontari della "Amoruso" ma non si possono ancora chiamare "osservatori volontari" perché la Prefettura ha trovato degli errori nella convenzione

Cadrezzate presenta i suoi osservatori volontari in paese ma non si possono ancora chiamare ronde perché la convenzione firmata una decina di giorni fa è stata rigettata dalla Prefettura, che ne ha proposto questa mattina un’altra corretta. Il consiglio comunale dovrà approvarla nuovamente. Occorre attendere il via libera definitivo e anche l’arrivo della pettorina di ordinanza. A titolo di curiosità, va detto che rimane ancora aperta la gara tra i comuni che vogliano entrare nella storia come prima amministrazione ad aver lanciato le ronde per le strade. Besozzo le attiva il 26 novembre.
Dunque, oggi alle 13 e 30 alcuni volontari dell’associazione «Amoruso aiuto solidarietà e sicurezza» hanno compiuto un giro tra gli esercenti, per conoscere colori i quali faranno questo servizio. Si tratta di 11 persone che hanno frequentato con profitto il corso della Prefettura. 
Cadrezzate come tutti gli altri paesi che stanno attivando il servizio doveva attendere il via libera della Prefettura e il rispetto di una serie di garanzie di legge volute dal ministro Roberto Maroni. In particolare, il testo della convenzione firmata con l’associazione deve prima essere visionata per un parere consultivo dagli uffici competenti dell’ordine pubblico, in Prefettura, nonché dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, che si avvale dei pareri del questore e del comandante provinciale dei carabinieri. Il testo è modellato sul decreto Maroni e la Prefettura fa da garante: corregge gli errori, propone le modifiche, ma senza intralciare o ritardare, piuttosto aiuta le amministrazioni (e i volontari) a non esporsi a eventuali ricorsi amministrativi o altro. 
I passaggi amministrativi  sono richiesti dalla stessa legge, poichè gli osservatori volontari diventano gli occhi dello Stato sul territorio, e cioè entrano a far parte di un più integrato sistema di controllo e sicurezza dell’amministrazione statale che, in armonia e leale collaborazione con Prefettura, forze dell’ordine ed enti locali, forniscono un supporto.   

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Pubblicato il 09 Novembre 2010
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