Poche risposte dal sindaco, il Comitato Spontaneo indice un’assemblea pubblica

Una delegazione del Comitato Spontaneo Permanente ha incontrato il sindaco Paola Quinté. Col sindaco anche il vicesindaco, Valentino Del Grande e tre consiglieri di maggioranza

Incontro infuocato nella sala consigliare del Comune di Bardello. Una delegazione del Comitato Spontaneo Permanente (Marco Bernasconi, Mario Beverina, Salvatore Bracale, Egidio Calvi, Marisa Enei, Giovanni Martina, Matteo Meregalli, Carlo Ossola e Iolanda Ossola) ha incontrato il sindaco di Bardello, Paola Quinté. L’incontro era stato richiesto dal Comitato lo scorso 30 ottobre. Col sindaco anche il vicesindaco, Valentino Del Grande e tre consiglieri di maggioranza (Roberto Sartori, Emilio Di Donato e Marcello Mario Papalia). «Se la presenza di Valentino Del Grande era giustificata dal ruolo che egli ricopre in giunta e nel consiglio comunale (egli infatti ha ricevuto la delega per Urbanistica, Edilizia Privata, Viabilità e Sicurezza) – commentano i rappresentanti del Comitato -, non si spiega la presenza di Marcello Mario Papalia (che ha la delega per Cultura, Pubblica Istruzione e Famiglia), Roberto Sartori (che ha delega per Manutenzioni e Piattaforma Ecologica, Arredo Urbano, Verde Pubblico, Agricoltura) ed Emilio Di Donato (che ha delega per Bilancio Finanza e Tributi)».
 
L’incontro si è aperto con la richiesta da parte del Comitato delle ragioni dettagliate che hanno generato la modifica alla viabilità: «Il sindaco, ancora una volta, ha evitato di elencare nello specifico le problematiche di Bardello, accennando a difficoltà pregresse e mai affrontate – si legge nella nota del Comitato -. La richiesta formulata dal Comitato nasce dall’esigenza forte di comprendere che cosa abbia generato un provvedimento così gravoso per la cittadinanza e, anche in questa occasione, si è avuta l’impressione che non si abbia un’idea dai contorni definiti del problema da risolvere: forse è per questo che la soluzione genera ancor più disagio, perché, se non si individua con chiarezza una questione, è complicato poi trovare una soluzione. Il vicesindaco ha affermato che sarebbe auspicabile la ricerca di una soluzione che sia di “utilità alla comunità” e che ponga rimedio a un problema che si trascina dal 1962, e ha dato atto che la costituzione del Comitato con tutte le iniziative intraprese fin’ora ha dato voce a Bardello, tanto che l’eco si è sparsa anche laddove non era ancora giunta (alludendo a Provincia, Regione etc). Sempre il vicesindaco ha accennato a un piano di traffico sovra comunale che sarebbe allo studio e che interesserebbe Bardello e i Comuni limitrofi, piano che dovrebbe in tempi brevi portare a una formulazione (1 o 2 mesi), ma che ovviamente non ha alcuna previsione di approvazione e successiva realizzazione».
 
Il Comitato ha sottolineato le problematiche generate dall’attuale viabilità e ha informato sindaco, vicesindaco e consiglieri presenti che i dati raccolti confermano il transito attuale sul territorio comunale, nel pieno centro abitato, anche di mezzi pesanti che prima non passavano da Bardello, ma sceglievano vie alternative e di gran lunga più idonee: «I mezzi pesanti, in gergo chiamati 40 piedi (che tanto per intenderci sono la categoria che precede quelli del trasposto eccezionale), ora, a differenza del passato (ante 10 agosto 2010), attraversano il nostro centro abitato». Il Comitato ha chiesto al sindaco la ragione per la quale, a differenza per esempio del Comune di Travedona, che ha disincentivato il passaggio dei mezzi pesanti nel proprio territorio comunale, «il nostro Comune abbia adottato un provvedimento contrario. Il sindaco e il vicesindaco hanno affermato che i mezzi pesanti non possono essere interdetti al transito, dichiarando che il trasporto merci è materia regolata dal Prefetto… e questa affermazione ha generato molta incredulità tra i membri del Comitato, dal momento che le informazioni raccolte in questi mesi sostengono esattamente il contrario, ossia che un Comune può regolare il traffico sulle proprie vie se le modifiche non convogliano il traffico su altri Comuni, ma su vie provinciali o proprie».
 
Un altro punto di riflessione proposto dal Comitato riguarda i chilometri di percorrenza del traffico attuale in rapporto alla viabilità precedente: «Se prima del 10 agosto un veicolo in transito da Gavirate a Biandronno percorreva dal “Ponte di Bardello” non più di 800 metri nel centro abitato (considerando via Roma, via Quaglia e via Mazzini) e lambiva non più di 10 abitazioni; ora come ora, percorre 1,5 chilometri (considerando via Piave e via Mazzini) e transita a ridosso di un numero decisamente più alto di abitazioni. Il vicesindaco ha ammesso il “sacrificio” di una parte della popolazione, ma non reputa che sia una ragione sufficiente per ripristinare la viabilità precedente: preferisce attendere i futuri sviluppi e intervenire se e solo se verranno superate delle “soglie che essi hanno predeterminato”: difficile interpretare queste parole se non dicendo che il Comune ha voluto creare un disagio per attirare l’attenzione di chi potrebbe dare una mano (forse in termini economici) alla risoluzione delle problematiche viabilistiche del paese. Se così fosse, tuttavia, parrebbe paradossale la volontà di un danno immediato e certo in cambio di un aiuto futuro e incerto».
 
«La creazione di una rotonda al “Ponte di Bardello” che la stessa Provincia (nell’incontro con la delegazione del Comitato avvenuto in data 2 novembre) avrebbe visto come positiva viene respinta dai nostri amministratori comunali perché non risolutoria delle problematiche. Alla richiesta di un riscontro oggettivo in merito, il sindaco ha dapprima affermato che era stata studiata e poi bocciata dalla Provincia sulla base di uno studio dei flussi di traffico; e poi ha affermato che nessuno studio è mai stato effettuato in merito. Sollecitati a riguardo dell’assemblea pubblica indetta dal Comitato per venerdì 26 novembre alle 21 con tutti i Consiglieri Comunali, il sindaco ha affermato che non ci sarà concesso l’uso della Sala Consigliare (e abbiamo chiesto una comunicazione scritta) e che la convocazione dei consigli comunali è prerogativa del sindaco (e non del Comitato): noi crediamo che la richiesta di un confronto pubblico con i cittadini e con i consiglieri sia legittima e certamente non sostitutiva dei consigli comunali che, sì, sono compito, dovere e facoltà del sindaco».
 
Il Comitato invita all’assemblea pubblica indetta per venerdì 26 novembre alle 21 per cui c’è la disponibilità dell’Ingegner Davide Biganzoli e dei quattro consiglieri di minoranza (Luca Ferrarini, Dimitri Rovera, Laura Migliavacca e Stefano Galmarini).

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Pubblicato il 24 Novembre 2010
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