A San Carlo una casa per i senzatetto

Finanziata dalla fondazione vicina alla Diocesi di Milano, aiuterà con un progetto a trovare autonomia abitativa. Aprirà nel 2011 e ospiterà 8 persone per periodi limitati

Anche Varese avrà una casa per aiutare chi vive in strada a ritornare in una situazione di nomerlaità e a non scivolare nella marginalità sociale: il progetto è della Caritas Varesina, è legato al progetto “Emergenza e Dimora” dalla Fondazione Cariplo ed è sostenuto da un finanziamento della Fondazione San Carlo, legata alla Caritas Ambrosiana. La struttura sarà simile a quella aperta in questi giorni a Villapizzone, zona degradata (ma storicamente ricca di esperienze di solidarietà) nella periferia nord-ovest di Milano. Altra casa simile è attiva a Sesto San Giovanni, sempre finanziata da fondazione San Carlo.

 
La casa per i senzatetto trova posto in un edificio di proprietà della parrocchia San Carlo Borromeo, a Bizzozzero: si sta già lavorando per sistemarla, perché la speranza è di aprire la struttura nei primi mesi dell’anno prossimo. È una palazzina di due piani, per 370 metri quadri totali, dove ci saranno stanze per otto ospiti in totale. I referenti della Caritas Varesina per il progetto spiegano che si sta ancora studiando il bisogno esistente, a quali persone in difficoltà abitativa sarà dedicata: l’idea è che la casa – non un semplice dormitorio, ma una vera casa – possa accompagnare le persone in un percorso per riconquistare autonomia dal punto di vista finanziario e abitativo. Per questo l’accoglienza sarà limitata nel tempo. Oggi il problema abitativo riguarda una fascia sempre più ampia anche come tipologia di persone, non solo senzatetto “storici”, ma anche persone che si sono ritrovate improvvisamente nel vicolo cieco della mancanza di lavoro che porta alla mancanza d’alloggio. Capire quale sia il bisogno specifico esistente a Varese è il primo passo per gestire bene la struttura (a cui collaboreranno alcuni volontari).
 
Il progetto “Emergenza Dimora” è stato sostenuto direttamente dall’arcivescovo Dionigi Tettamanzi, come ulteriore risposta contro la crisi e le nuove povertà. Prosegue intanto l’impegno sul territorio del Fondo Famiglia Lavoro, la cui gestione è affidata a livello locale (nella distribuzione degli aiuti) a Caritas e Acli. Il fondo a novembre ha superato i 9,5 milioni di euro, grazie ai contributi dei fedeli e a quelli diretti dell’arcivescovo, che all’inizio del mese ha anche messo in vendita i regali personali, come oggetti sacri, libri antichi e icone.

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Pubblicato il 24 Novembre 2010
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