Il “viaggio” di Samuele Astuti

Il candidato sindaco del centrosinistra si presenta e i cittadini riempiono la sala. Bambini, trasparenza, partecipazione e ascolto saranno gli assi portanti della campagna elettorale

samuele astutiUn cesto di mandarini, tanti manifesti arancioni appesi alle pareti e una bacheca piena di post it. 
La sala della pasticceria non basta a contenere le quasi duecento persone arrivate per ascoltare la prima uscita di Samuele Astuti. 
Saranno i colori, i profumi, la novità di un giovane conosciuto e stimato, ma c’è aria di festa, di allegria. Prima del candidato sindaco parla Anna, la sua stretta collaboratrice, e poi altri sei cittadini di Malnate. Sono per lo più persone impegnate nel sociale e nei tre minuti concessi a testa indicano alcune cose che vorrebbero veder fatte. 
Bietto chiede attenzione verso i più deboli. Emilio ricorda la formazione scout di Samuele e prende a prestito Baden Powell. "Lasciamo il mondo migliore di come lo abbiamo trovato". Maria e Paolo puntano sul bisogno di solidarietà e sull’ambiente. Antonella sul progettare pensando al bene comune. Marco Viscardi, segretario cittadino del Pd, fa l’intervento più politico motivando le ragioni della scelta di Samuele. Chi non ha dubbi è mamma Caterina. "Siamo orgogliosi di te e vola alto".
E Samuele non delude chi è uscito di casa al freddo per andare a vedere che cosa avrebbe combinato questo "ragazzo" trentacinquenne.
Alle dieci in punto si alza dalla sedia e con il suo blocco di appunti inizia a parlare. Si rimbocca le maniche e guarda al count down che svanisce per lasciar posto alla home page del suo sito.
"Prepariamoci al viaggio, di questi tempi vincono le persone e la squadra e non un’imbarcazione potente. Prepariamo lo zaino, scegliamo bene i compagni di viaggio  e fissiamo le nostre mete. Lavoreremo per un progetto condiviso e partecipato che sia realizzabile e non resti il libro dei sogni".
Sorride di fronte a un pubblico per lo più di giovani. In mezzo a loro anche l’ex sindaco Olinto Manini, l’ex candidato Eugenio Paganini. Poi svela i quattro punti centrali del programma di governo della città. "Al centro della nostra azione ci saranno i  bambini, perché se le cose vanno bene a loro, vanno bene a tutti. La trasparenza è il secondo punto e lo slogan sarà «facciamoci misurare». Il terzo punto è la partecipazione per rinnovare i nostri valori forti. Abbiamo scelto l’arancione perché è il colore della solidarietà, dell’identità e dell’innovazione. Il mandarino poi è simbolo di sostenibilità e di energia. L’ultimo punto è l’ascolto. Noi non riempiremo la città di megafoni, perché crediamo sia più importante ascoltare. E dove non sarà semplice ci attiveremo noi per incontrare gli ultimi. La rivoluzione parte dal basso e cambiare si può".
Il pubblico approva tutti i passaggi del discorso di Astuti che chiude con le ragioni della sua candidatura. "Perché io? Perché… Io anche, insieme a voi".
Applausi scroscianti e convinti. Un’ora di incontro che mettono le basi per la preparazione del viaggio, metafora usata dal primo candidato in campo per le amministrative della primavera prossima.
La bacheca con lo slogan "Ti do la mia parola" si è riempita dei post it arancioni. Prevale la parola ascolto, verde, solidarietà. Con queste anche alcune più giocose che chiedono feste per tutti.
Il centrosinistra, grazie anche al Pd, qui ha battuto un colpo ripartendo dai giovani. Sarà una sfida da seguire.

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Pubblicato il 01 Dicembre 2010
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