Problemi di bilancio, chiude l’asilo nido

"L'albero delle fate" non riaprirà a gennaio . Per i bambini e le famiglie la possibilità di trasferirsi in altre strutture vicine. All'origine dei problemi la crisi economica

La crisi economica continua a mietere vittime: colpisce a caduta famiglie, enti locali e servizi in generale. Se ne sono accorti una volta di più in provincia di Varese, a Bodio Lomnago, dove il piccolo asilo nido “L’albero delle fate” non riaprirà i battenti a gennaio. La causa è da ricercare nelle perdite di bilancio che mensilmente toccano i 3,5/4 mila euro. Troppo per pensare di trovare escamotage per la cooperativa Avalon, che gestisce la struttura, troppo anche per il Comune guidato da Bruno Pavan, che ogni hanno stanziava 12 mila euro e non poteva fare di più, stretto dai tagli imposti dalle varie finanziarie.
 
A segnalarci la notizia un lettore “interessato”, non foss’altro perché ex assessore del Comune di Bodio Lomnago Mirko Binda: «Il mio dispiacere è accresciuto dal fatto di essere stato l’artefice dell’avvio di questa struttura sotto il mio assessorato cinque anni or sono – spiega Mirko Binda -. Allora l’amministrazione comunale ha collaborato fattivamente impegnandosi in un contratto d’affitto quinquennale con un privato per mettere a disposizione dei locali adeguati, sostenendone le spese di messa a norma, oltre che quelle ordinarie di illuminazione e riscaldamento. Oggi, a cinque anni di distanza tutto questo è vanificato non perchè non ci siano più i presupposti educativi, bensì per difficoltà economiche. Il Comune ora afferma che non può far fonte ad altre spese: sono cosciente che sia uno sforzo economico gravoso a causa delle difficoltà attuali per le casse comunali, ma parlo anche di volontà perchè credo che salvaguardare la sopravvivenza di un simile servizio, quand’anche erogato da un privato, sia un dovere comunale che ha la priorità su molte altre spese. C’è anche un problema di scarso preavviso».
 
Il sindaco Pavan allarga le braccia e spiega semplicemente: «Hanno avuto problemi, c’è stato un calo degli iscritti e le perdite mensili sono oggettivamente troppo alte perché il Comune possa intervenire – commenta -. I bambini iscritti oltretutto sono 14, dei quali solo 3 di Bodio: far pagare alla collettività ulteriori costi in queste condizioni non è proprio pensabile».
 
Una soluzione dalla cooperativa Avalon l’hanno trovata: i bambini e le maestre saranno "dirottati" verso le altre strutture gestite in provincia dalla stessa cooperativa, a Daverio e Montonate (ce ne sono cinque in totale), con rette agevolate per chi accetterà il trasferimento: «Non lasciamo a piedi i bambini e le famiglie – spiega la responsabile della cooperativa Avalon, Michela Bardelle -. La situazione è grave, il tempo per prendere altre decisioni o trovare altre soluzioni (mercatini, pubblicità o altro) non c’è. Purtroppo ci siamo trovati con bambini iscritti e poi ritirati da genitori finiti in cassa integrazione o che hanno perso il lavoro, altri che hanno dimezzato la frequenza per gli stessi problemi. Non ci sono margini per fare altrimenti». La crisi insomma ha colpito anche l’asilo di Bodio Lomnago.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Dicembre 2010
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