Castelli: «Il nuovo carcere di Varese sarà innovativo»

Il Ministro di Giustizia, in visita a Malnate, difende la necessità di un nuovo penitenziario e annuncia: «Sarà costruito in leasing»

«Sarebbe irrazionale ristrutturare il Miogni. Il nuovo carcere di Varese sarà un edificio che rispetterà le nuove normative e finanziato in maniera innovativa». 
Non ha dubbi il ministro di Giustizia Roberto Castelli. È a Malnate, alla passerella dei candidati leghisti in vista delle elezioni, dove arriva in ritardo. Nella tarda mattinata ha dovuto infatti essere a Lecco, all’inaugurazione del carcere, appena ristrutturato.
L’occasione è troppo ghiotta per non tornare su uno degli argomenti più caldi delle ultime vicende amministrative del capoluogo. 
Ministro Castelli, uno degli argomenti contro il nuovo carcere di Bizzozero è proprio il riferimento a Lecco: in entrambi casi un carcere di modeste dimensioni. Lì restaurato, qui a Varese se ne vuole costruire uno nuovo per forza. Cosa ne pensa?
«Credo che i paragoni siano improponibili. A Lecco c’è un piccolo carcere da 60/70 detenuti. A Varese c’è un struttura più grossa. Nel suo caso non era proponibile, conveniente o razionale ristrutturarlo».

Eppure in molti continuano a sostenere la tesi della non necessità del nuovo penitenziario.
«Mi stupisce la polemica. L’Italia è un paese strano. Ho ricevuto da tutte le parti inviti e sollecitazioni perché si andasse oltre ai Miogni, ritenuti superati in quanto obsoleti. La nuova struttura sarà invece innovativa secondo molti punti di vista e costruita secondo le nuove normative che regolano le condizioni di vita dei detenuti. Penso sia solo una polemica politica».

L’altro aspetto che ha scatenato polemiche è la ubicazione della nuovo insediamento che andrà ad intaccare una zona verde che molti vorrebbero protetta.
«L’area su cui sorgerà è di stretta competenza decisionale degli enti locali, il ministero non decide. E penso che il comune abbia scelto quell’area a ragion veduta». 

Le opposizioni e non solo, sostengono che così com’è delineato il nuovo progetto darà vita ad un carcere sovradimensionato rispetto alle reali esigenze della città. 
«Anche questa polemica la trovo strana. Sono continuamente sollecitato, anche dalla stessa opposizione, proprio a causa del problema del sovraffollamento carcerario. Un problema che ha tutta Italia, alle prese con un flusso migratorio che va ad allargare gli strati di microcriminalità e di cui la Lombardia ha un triste primato. Non faccio affermazioni politiche, ma riporto una dato fisiologico: ogni anno in Italia la popolazione carceraria aumenta di circa 2000 unità. A San Vittore c’è una media di 70 arresti al giorno. Chi solleva obiezioni di quel tipo è fuori dalla realtà».

Lei accennava al carattere innovativo del penitenziario. In che senso?
«Intanto abbiamo fatto una legge apposta, uno strumento legislativo che permetterà modalità d’appalto nuove e più rapide. La novità più sostanziale è che la struttura sarà costruita in leasing. Ciò significa che sarà un’entità privata ad erigere la struttura, seguendo i dettami ministeriali, mentre la gestione sarà totalmente a carico nostro. Il vantaggio è che noi copriremo l’investimento non pagando subito l’intera cifra, ma diluendola in 15 anni. 
Una sorta di canone annuo.  Questa è l’innovazione, si tratta del primo caso in Italia. 
E d’altro canto, il privato sarà sgravato da tutta una serie di rallentamenti burocratici che gli consentirà di completare l’opera in tempi più brevi. 
Recentemente ho inaugurato un carcere nel sud d’Italia cominciato nel 1984. Cose di questo tipo non possono più succedere»

Tempi previsti, dunque?
«La gara d’appalto è già stata istituita, apriremo le buste entro fine estate, si può pensare che per il 2005 i lavori possano iniziare. Realisticamente si prevedono cinque anni per la consegna. Sembrano tanti, ma le assicuro che per l’Italia è un tempo molto breve».

Qual è esattamente la cifra stanziata?
«So che il Ministero ha stanziato complessivamente 90 milioni di euro per la costruzione dei carceri carcere di Varese, Pordenone e l’ampliamento di quello di Bollate. Per Varese, credo che la cifra sia intorno ai 35 milioni. Ma io, nel mio ruolo, come potrà immaginare, mi tengo lontano dalle questioni "contabili" del progetto. Non si sa mai, in Italia…». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2004
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