Anche nel Pdl c’è chi dice basta

Una militante del Pdl di Milano aderisce all'appello delle donne "Se non ora quando?". "Lo faccio perchè mi sembra di vivere sulle macerie di tutti i valori"

«Io guardo ciò che accade con molto dispiacere: viviamo sulle macerie di tutti i valori». Lucia Russo è un’iscritta della prima ora a Forza Italia: «Sono entrata agli inizi del partito ed è stato il periodo più felice per me, quando la mia passione politica era nutrita da un impegno condiviso». Ha lavorato alla sede del pdl milanese in Viale Monza, e per farlo «ho rinunciato al lavoro, al mio stipendio, a posizioni di potere. Tutto per un credo politico sincero».
Adesso invece cos’è cambiato?
È da aprile che non vado più in ufficio, non ci vado perché è difficile rispettare e onorare l’incarico che mi è stato dato, anzi impossibile. Ero lì ad occupare uno spazio per niente, le presenze sono andate scemando. Ognuno pensava a se.
E adesso aderisce all’appello “Se non ora quando?” e domenica scenderà in piazza con le donne per dire basta. Perché?
Il fatto di essere donna mi obbliga a farlo. Qualsiasi donna dovrebbe rispettare questa iniziativa. Quale donna non dovrebbe partecipare alla pretesa del rispetto dei propri diritti?
Dal suo partito però le adesioni, soprattutto pubbliche, non sono tante
Spesso le donne del mio partito non parlano. E quando parlano dicono delle cose terribili. Sto pensando alle trasmissioni televisive che vediamo in questi giorni. Davvero sono incredula quando sento rappresentanti del Pdl che difendono l’indifendibile. Parlano con gli occhi fissi, come se stessero recitando, e dicono cose assurde. Come quando sento dire che in casa propria ognuno fa quello che vuole. Ma come si fa a sostenere pubblicamente questa tesi di fronte a quello che sta emergendo? C’è un senso della misura, un senso del pudore, della responsabilità pubblica. Noi viviamo sulle macerie di tutti i valori. E quando lo dico mi sento rispondere: “Moralista”. Si lo sono, e allora? Non sono una bigotta ma c’è un limite a tutto. Dobbiamo ricostruire una moralità che è stata completamente distrutta.
C’è però una ragazza del Pdl di Milano, Sara Giudice, che ha raccolto le firme per chiedere le dimissioni della Minetti dal consiglio regionale
E nessuno le è stata vicina all’inizio. Io l’ho chiamata subito per darle sostegno. Sara ha un bel coraggio. Ha alzato la voce per dire che non è giusto, per quale ragione ragazze come lei devono vedersi passare davanti una come la Minetti?
Domenica io sarò in piazza a Milano per aderire alla protesta. Poi vedrò cosa fare. Mi piacerebbe continuare a militare nel mio partito, adesso che è cambiato il coordinatore regionale forse cambiarà qualcosa. Resto a vedere.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2011
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