Dal Campo dei Fiori al Ticino, ecco l’autostrada degli animali

Trentacinque comuni firmano per la tutela dei due “corridoi biologici” che collegano due aree fondamentali per la biodiversità provinciale; zone franche dove l'unica velocità è il ritmo della natura

La firma che 35 sindaci, provincia di Varese, Lipu e Cariplo apporranno oggi pomeriggio, lunedì 28 febbraio, sul “contratto di rete”, darà il via libera alla creazione dell’unica “autostrada” che nemmeno un’obiezione potrà suscitare da parte delle associazioni ambientaliste.
Naturalmente non ha niente a che fare con ruspe e cemento, bensì con la creazione, o meglio con l’implementazione, dei due “corridoi biologici” che collegano le due aree fondamentali per la biodiversità provinciale: il Campo dei Fiori e il Parco del Ticino.

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Argomenti complicati ma di facile comprensione con un po’ più di chiarezza.
Ormai dal 2008 Provincia di Varese e Lipu, con finanziamenti di Cariplo, lavorano ad un progetto di protezione ambientale improntato in modo particolare alla tutela della biodiversità, l’insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati.
Un’esigenza che si pone quando un territorio diventa sempre più antropizzato, cioè quando la presenza dell’uomo diventa così tanto invasiva da modificare l’ecosistema e di conseguenza il comportamento biologico delle specie animali che ci vivono, fino a metterne a rischio la sopravvivenza stessa.Corridoi biologici
Il progetto si propone l’obiettivo di identificare le aree ancora incontaminate, il Campo dei Fiori e il Parco del Ticino, tutelarne la biodiversità, ma anche e soprattutto di garantire dei “corridoi biologici” di collegamento che permettano agli animali di potersi spostare a seconda delle proprie esigenze biologiche. Delle zone franche entro le quali la fauna possa spostarsi e la flora svilupparsi seguendo unicamente il ritmo della natura, che si snodano ad est e a ovest del lago di Varese. E per fare tutto ciò sono stati individuati una serie di obiettivi: innanzitutto sono stati individuati, attraverso lunghi ed approfonditi studi, le aree lungo le quali si spostano gli animali. Aree che già esistono e che vengono tutelate. (come si vede nella foto accanto). Altro obiettivo è proprio quello volto a capire come questa tutela possa dispiegarsi, quali strumenti politico-amministrativi si possono mettere in campo. Ed infine si mira alla sensibilizzazione della popolazione e delle amministrazioni sull’importanza del fine a cui mira il progetto: la tutela della biodiversità.

Le difficoltà sono molto simili a quelle che si incontrano quando si studia la fattibilità di un’infrastruttura viaria. Bisogna individuare le aree, eliminare gli ostacoli e mettere d’accordo gli enti locali. E con l’accordo di oggi si avvia ufficialmente questo percorso.
L’obiettivo più ambizioso è quello di riuscire ad aggiudicarsi il bando Life dell’Unione Europea, uno strumento che riverserebbe quasi due milioni di euro da investire nel progetto dei corridoi biologici per realizzare tutte quelle opere necessarie per eliminare gli ostacoli al movimento della fauna.
Si tratta molto spesso di valicare passaggi stradali, ferroviari o ponti, che ostacolano le vie naturali di spostamento degli animali, con sottopassaggi e altri innumerevoli soluzioni, oppure di creare aree naturali per la sopravvivenza delle specie. Soluzioni a cui stano lavorando tutti i protagonisti del progetto "Rete biodoversità", che oltre a Lipu e alla Provincia di Varese con l’assessorato guidato da Luca Marsico, sono Regione Lombardia, Fondazione Lombardia per l’ambiente, Idrogea Servizi, Studio Bertolotti, Fondazione Rete Civica di Milano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Febbraio 2011
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