Metti sotto “contratto” il tuo giardino e aiuti l’ambiente

Legambiente lancia la campagna “Custodia del territorio” per fermare l'espansione urbanistica: tutti i cittadini possono firmare e decidere di non costruire sul loro territorio

«Consumiamo 13 ettari di suolo al giorno». Accade in Lombardia, una regione dove l’espansione urbanistica è inarrestabile e dove le aree verdi e i paesaggi vengono cancellati da cemento e costruzioni. «Molte volte senza un motivo concreto. Ci sono parcheggi e capannoni abbandonati che non servono a nulla e portano via suolo naturale, pubblico e privato». A dirlo è Marzio Marzorati, responsabile aree protette di Legambiente Lombardia che questa mattina, sabato 12 marzo, è arrivato alla sede varesina per lanciare la campagna “Custodia del territorio”. Un progetto concreto che propone a tutti proprietari di terreni – di un giardino urbano o extraurbano, naturale, agricola o marginale – di diventare protagonisti della lotta al consumo di suono.
«Pubblici o privati possono stipulare un contratto con Legambiente, con il quale si impegnano a non costruire nulla nelle aree di loro possesso. Un contratto che non interferisce con la proprietà del suolo ma con il suo utilizzo», continua Marzorati. E le adesioni sono arrivate anche dai varesini. Il primo non poteva che essere Alberto Minazzi, coordinatore provinciale di Legambiente che questa mattina ha firmato il contratto di “custodia del territorio” mettendo in custodia il suo giardino, sul quale si impegna a non costruire per un periodo di almeno 5 anni (foto sopra). Come lui hanno già aderito il varesino Giulio Garti e alcuni proprietari di aree agricole. Anche Varese infatti, vede un aumento del suolo urbanizzato: dal 27,4% del 1999 siamo passati al 28,9% del 2007. Una proposta, quella di Legambiente, che va quindi a tutelare anche il capoluogo, da sempre nominato come “città giardino”.
«Ci siamo muovendo su più fronti – continua Marzorati – Il primo è quello di appoggiarci alle sedi di Legambiente per monitorare il territorio e per promuovere la campagna. Il secondo è quello di modificare le leggi per fare in modo che chi sottoscriva il contratto possa esserne agevolato. Il terzo è quello di continuare la nostra battaglia e fare in modo che tutti i cittadini cambino il loro stile di vita nel rispetto dell’ambiente». Buone esempi, in questo senso arrivano dalla Catalogna ma anche dal resto d’Europa, «è importante creare una rete di collaborazioni per sostenere la campagna. Bisogna pianificare il territorio per mantenere il paesaggio», spiega Marzorati. Tutti coloro che vogliono aderire alla campagna o avere maggiori informazioni possono contattare il circolo Legambiente Varese in piazza De Salvo 8 o per mail: legambientevarese@virgilio.it.

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Pubblicato il 12 Marzo 2011
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