Tentano di ammazzarlo per un litigio, due in manette
L'aggredito “colpevole” di aver offeso un familiare dei suoi aggressori. La corsa all'ospedale e l'operazione nella notte, poi gli arresti
Quei dissapori e litigi sul posto di lavoro potevano finire lì. Invece sono stati l’innesco per un tentato omicidio che ha visto un ventunenne steso a terra nel suo sangue a Cuveglio nella serata di ieri, e due giovani finiti in manette ai Miogni. "Futili motivi", dicono i carabinieri: il movente delle quattro coltellate che hanno mandato all’ospedale il ragazzo risiederebbero proprio nelle offese che il ferito avrebbe rivolto ad un suo collega in una ditta della zona, padre di uno dei due ragazzi accusati del tentato omicidio.
Il fatto di sangue si è consumato nella piccola frazione di Cavona, comune di Cuveglio, alle 21.30 di ieri, 24 marzo. Un giovane di 26 anni suona alla porta – è la ricostruzione dei carabinieri – di una palazzina di quattro piani in via Filzi. Dentro l’appartamento al primo piano c’è un ragazzo di cinque anni più giovane, che apre e viene raggiunto da quattro fendenti, uno dei quali affonda nel torace. Il ragazzo riesce a chiudersi nell’appartamento e a dare l’allarme ad un amico. Partono le telefonate al 112 e le strette strade del paese in un battibaleno si riempiono di lampeggianti. L’aggressore, un giovane di Brissago Valtravaglia, non è solo: a garantirgli la fuga, dopo le scale scese in tutta fretta, il cognato, di 33 anni di Laveno Mombello che parte a bordo di una Citroen C2 tentando di far perdere le tracce. Ma è tardi: i carabinieri della Stazione di Cuvio arrivano prima della stessa ambulanza, e addirittura danno il loro supporto al ferito che perde molto sangue; inoltre vengono subito attivate le indagini. Il ragazzo viene soccorso dal 118 e portato d’urgenza all’ospedale di Varese dove in nottata verrà sottoposto ad un intervento chirurgico per ridurre l’emorragia interna.
L’operazione è riuscita, e il giovane non versa in pericolo di vita tant’è che le sue condizioni risultano ora stabili. Sul posto giunge la Squadra Rilievi del Reparto Operativo di Varese che subito raccoglie elementi essenziali sulla scena del crimine. I militari hanno proceduto al sequestro dell’autovettura, nonché di alcuni indumenti indossati dai due cognati nel frattempo rintracciati e fermati. Per i due scattano le manette: sono accusati di tentato omicidio e condotti ai Miogni a disposizione del Pm Tiziano Masini.
Secondo le informazioni raccolte dai carabinieri, gli aggressori avrebbero eseguito un primo raid già nel pomeriggio di giovedì, senza però trovare il ventunenne in casa. Nella serata la replica, col l’arrivo sul posto dell’aggressione a tutta velocità, mentre la vittima stava giocando con un videogame.
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