Traffico illegale di opere, 5 quadri affidati al Museo di Masnago
Si tratta di opere importanti, di artisti della scuola spagnola del ‘600. La più importante è di Bernardo Canal, padre del "Canaletto". Denunciati per contrabbando doganale un cittadino svizzero e l'acquirente olandese
Quadri portati in Italia illegalmente. La Guardia di Finanza di Varese, in collaborazione con i finanzieri del confine di Gaggiolo, hanno trovato le opere su un furgone guidato da un cittadino olandese lo scorso luglio 2010: ora i quadri sono a disposizione del Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea di Varese al Castello di masnago. Si tratta di opere importanti, di artisti della scuola spagnola del ‘600: due di Francisco de Zurbaran, una di Tomas Yepes, una di Pedro de Camprobin. La più importante è di Bernardo Canal, pittore veneziano, padre di Antonio Canal, detto il “Canaletto”: il quadro ritrovato, “Vista di un palazzo veneziano”, ha un valore stimato di circa 550 mila euro.
I finanzieri hanno trovato le opere lo scorso mese di luglio al valico di confine con la Svizzera: nel corso si un normale controllo doganale, i militari della Guardia di Finanza della compagnia di Gaggiolo, hanno individuato, su un furgone condotto da un cittadino olandese proveniente dalla Svizzera, nascosti nel vano posteriore, 5 quadri, olio su tela, non dichiarati alla frontiera, dei quali si stava tentando l’introduzione in Italia, senza assolvere i diritti doganali. I quadri, per i quali non veniva fornita alcuna documentazione, sono stati sequestrati, dai militari delle Fiamme Gialle di Gaggiolo, in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane. Ulteriori indagini hanno potuto dimostrare che i dipinti, risalenti al 1600, di rilevante valore artistico e commerciale, nel 2007 erano stati temporaneamente importati in Italia dagli U.S.A., per conto di una casa d’aste, che le aveva venduti ad un cittadino svizzero; quest’ultimo, sospettato di traffico illecito a livello internazionale di opere d’arte, era riuscito ad acquisire il possesso delle “tele”, senza corrispondere, però, i corrispettivi relativi al prezzo pattuito; le opere pittoriche, successivamente, sono stati vendute, nel corso del 2009, ad un cittadino olandese.
In definitiva, oltre al sequestro dei dipinti, sono stati denunciati per contrabbando doganale, sia l’originario proprietario degli stessi, cittadino svizzero, sia il soggetto ultimo acquirente degli stessi, di origine olandese.
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