“Mamma aiuto, il papà ha ucciso Alessandra”

Federico Camboni, gravemente ferito, ha chiamato la madre al telefono pochi istanti dopo essere stato colpito, con un coltellaccio, dal padre . Confermato il movente: l'ex maresciallo era stato allontanato da casa perché picchiava la moglie ed era furente

Ha telefonato alla mamma, mentre fuggiva in strada. «Il papà ha accoltellato Alessandra e anch’io sento che sto morendo». Federico Camboni ha fatto una chiamata disperata con il cellulare, domenica sera a Gavirate, qualche secondo dopo esser stato accoltellato dal padre, Mario, sotto il residence di via Marconi. L’avvocato, 34 anni, ha fatto in tempo a prendere il cellulare mentre sanguinava e chiedeva aiuto. Chi ha visto la scena racconta che era tutto coperto di sangue, mentre i primi soccorritori accorsi lo tenevano stretto, per tamponargli le ferite ed evitare che morisse dissanguato. 
E’ facile immaginare quanto debba essere stato terribile per la madre di Federico e Alessandra ricevere quella chiamata. Ancora molte ore dopo, la donna era talmente sotto choc da chiedere ai carabinieri la borsa della figlia, per consentirle di tornare in treno a Padova.

Ma intanto cominciano a trapelare altri dettagli sulla situazione familiare dei Camboni. La moglie dell’ex finanziere ha confermato al pm che con il marito c’erano dissapori da tempo, ma soprattutto ha confessato che l’uomo a volte la picchiava, un vizio che aveva anche in passato: per questo la famiglia aveva deciso di allontanarlo. I due ragazzi, Federico e Alessandra, si erano recati alle 19 a Gavirate, con una colomba, per salutare il padre; gli avevano anche portato 5mila euro in contanti, per il pagamento dell’affitto, e alcuni documenti da firmare, relativi a proprietà immobiliari di cui sono soci i membri della famiglia. I pm Luca Petrucci e il procuratore capo Maurizio Grigo ritengono che il movente sia da ricercarsi nei rancori familiari, ma faranno anche esaminare la documentazione patrimoniale, per capire se possano esserci altri motivi dietro la vicenda.
Quanto alla ricostruzione dell’omicidio, vanno ancora chiariti alcuni dettagli. Mario Camboni, nel primo interrogatorio, ha sostenuto di aver rivolto il coltello prima verso di sé, poiché era disperato e pronto a tutto. Il figlio Federico ha invece parlato di una improvvisa aggressione contro Alessandra, a cui ha tentato di opporsi col corpo.
Il coltello era nel piccolo monolocale, un oggetto da cucina che l’ex maresciallo della finanza aveva acquistato qualche tempo prima, perché la casa era arredata ma le stoviglie non erano di suo gradimento. L’uomo ha anche ricordato di essere uscito in corridoio e di aver bussato a tutte le porte – sostiene –  per chiedere aiuto. Infine è tornato verso la casa ma si sarebbe chiuso fuori, tanto che i carabinieri, per entrare, hanno dovuto chiamare il custode che ha aperto con le sue chiavi. Camboni era sul ballatoio e attendeva il suo destino, con il coltello posato ai suoi piedi. Il corpo di Alessandra si trova ora a disposizione dei magistrati. L’autopsia potrebbe svolgersi giovedì, mentre si è concluso alle 13 e 30 l’interrogatorio di garanzia, in carcere, per la convalida dell’arresto, a cui erano presenti il gip Cristina Marzagalli, il pm Luca Petrucci e l’avvocato di Camboni Maria Portalupi.

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Pubblicato il 26 Aprile 2011
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