La chiesa sul simbolo? «Una scelta non opportuna»
Il parroco don Paolo Bettonagli chiarisce in un volantino distribuito ai fedeli la sua posizione: “Mai autorizzato l'uso del Santuario”
“Una precisazione doverosa”. I fedeli di Brenta si sono trovati tra le mani qualche giorno fa un volantino con questo titolo. Uno scritto di una paginetta che ha portato all’attenzione dei frequentatori della chiesa lo scontro politico che il paese vive a pochi giorni dal voto. Motivo? Ancora quel simbolo che campeggia sulla lista “Il nostro paese”, che produsse un battibecco a distanza tra i due candidati, nel giorno stesso dell’ufficializzazione delle liste. Il logo in questione, infatti, contiene due simboli di partito (Lega e Pdl) ospitati da uno sfondo che rappresenta il santuario di San Quirico, chiesa che domina il paese. La comunità di Brenta si è svegliata domenica 17 aprile, all’indomani dell’ufficializzazione in comune delle liste, col simbolo che ha fatto discutere. Ed ecco arrivare quindi la “precisazione” appunto di don Paolo Bettonagli, originario di Tirano, in Valtellina, e che dal 2003 giuda la comunità cattolica del piccolo centro della Valcuvia. «Ho deciso in primo luogo di specificare, all’interno del foglio parrocchiale dello scorso 23 aprile, il fatto di non aver mai autorizzato l’uso di immagini religiose per una lista, né tanto meno ne ho suggerito l’abbinamento del Santuario ad una di esse – spiega don Paolo al telefono».
Poi la presa di posizione. Nella premessa dello scritto, il parroco specifica che non è suo costume “intervenire pubblicamente in questioni che riguardano la sfera esclusiva dell’agire politico”, ma “le recenti polemiche innescate (..) mi costringono mio malgrado a esprimere ufficialmente il mio pensiero al riguardo”. Secondo don Paolo, dunque, “la scelta di inserire l’immagine della chiesa di san Quirico in una lista politica la ritengo non opportuna” si legge nel volantino.
Disertare le urne, allora? Punire la politica? Niente affatto: il don, il suo consiglio lo dà eccome, ma senza ovviamente schierarsi: “Chi desidera andare a votare scelga il candidato più adatto a gestire in Brenta il potere pubblico e, soprattutto, a servire il comune».
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