La cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” accoglie i profughi

Messi a disposizione alcun i posti nelle strutture che, a Sondrio e a Varese, accolgono le vittime di tratta e sfruttamento

Anche la Cooperativa "Lotta Contro L’Emarginazione" si è mobilitata per l’accoglienza dei profughi sbarcati a Lampedusa. Già ad aprile ha dato la disponibilità alla Prefettura ad accoglierli, mettendo a disposizione alcun i posti nelle strutture che, a Sondrio e a Varese, accolgono le vittime di tratta e sfruttamento. Il 16 aprile erano stati accolti sei cittadini tunisini (quattro a Varese e due a Sondrio), giunti con il primo gruppo di invii e in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo. Nessuna di loro si è fermata, abbandonando dopo pochi giorni la struttura. Lo scorso 3 maggio, provenienti dal Centro CARA di Bari Palese, dove erano stati inseriti dopo lo sbarco a Lampedusa, sono arrivati sette nuove persone (due a Sondrio e cinque a Varese). Delle cinque persone ospitate a Varese,  due sono di nazionalità maliana e tre di nazionalità nigeriana. Tutte queste persone stanno intraprendendo il percorso di richiesta di asilo politico. (foto: l’arrivo dei profughi in provincia di Varese)
Sono arrivati stanchi, provati da un lungo viaggio in pullman attraversando l’Italia. Certamente nulla a confronto del lungo viaggio che li ha portati in Europa. I loro volti erano segnati dalla fatica di chi è stato costretto a mettersi in viaggio per sfuggire a guerre e azioni terroristiche, uomini che sperano di trovare una nuova vita e un futuro dignitoso. Dai primi racconti abbiamo saputo che in Libia avevano un lavoro, ma sono stati costretti ad abbandonare tutto e imbarcarsi per un futuro a rischio, per una vita a rischio (come purtroppo stiamo vedendo ogni giorno).
«Abbiamo risposto a questa emergenza – dicono i dirigenti della cooperativa – preoccupandoci in prima istanza di rispondere a un bisogno “vitale” delle persone (vitto, alloggio e accesso alla sanità) ipotizzando anche l’inizio, nei prossimi giorni, di un primo corso di alfabetizzazione della lingua italiana con l’aiuto di volontari. Insieme al CNCA (Consorzio Nazionale Comunità di Accoglienza) regionale cercheremo di capire come interloquire a livello di Regione Lombardia per garantire una risposta di protezione e inserimento delle persone in modo più diffuso e sostenibile».

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Pubblicato il 15 Maggio 2011
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