Una festa antileghista nel “giardino” del Senatùr

L’invito parla chiaro: “Festa popolare antileghista”.
Si trova scritto in maniera virtuale, per ora, in una pagina Facebook a cui hanno già dato l’adesione oltre un centinaio di persone: l’appuntamento è a Brenta per il prossimo 3 luglio, una domenica.
Il luogo è casuale, dicono gli organizzatori, che stanno trovandosi in queste sere per pianificare nel dettaglio l’evento. Ma non può passare inosservato per via della vicinanza con la dimora valcuviana di Umberto Bossi, che sta a Gemonio, a un chilometro in linea d’aria; il paese confina con quello del Ministro, ed è separato dal piccolo centro abitato, campi e una statale (nella foto di fianco, la locandina della festa. Sotto: il Senatur ad un summit di qualche anno fa nella verandina di casa con Silvio Berlusconi) .
Ma cosa si fa ad una festa antileghista? Lo spiega al telefono Lorenza, una delle organizzatrici: «Ci saranno tanti prodotti tipici della zona, a chilometri zero, ma soprattutto della tradizione locale. Alla festa parteciperanno gruppi musicali della cultura popolare di queste parti: insomma sarà una festa che ha a che vedere più con la cultura che con la politica dei partiti». Ma allora perché chiamarla “Antileghista?”. Dice sempre Lorenza: «L’intento è quello di rivendicare l’appartenenza culturale alle nostre tradizioni locali e alla storia dei luoghi, che sempre più spesso vengono risucchiate dal tentativo leghista di appropriarsene. Certo, non nascondiamo di appartenere ad una parte politica diversa da quella leghista. Ma è un semplice momento per offrire cibo, musica e balli del Varosotto senza il timbro culturale della Lega».
Analoghe motivazioni si ritrovano nell’apposita pagina facebook dedicata all’evento: “La Lega reinventa le tradizioni locali trasformandole in una specie di folklore farsesco, al quale purtroppo tanti finiscono per credere”. “Sventola lo spauracchio del "diverso", dello straniero, deviando l’attenzione delle persone dai reali problemi e dalle loro reali cause – continua la presentazione, a firma del ‘Comitato per la solidarietà contro le discriminazioni’ . Noi però non ci riconosciamo in questa immagine della provincia di Varese, e ricordiamo che la sua tradizione è quella di una terra di passaggio, di incrocio di genti, di fermento, di solidarietà, di ricerca di una vita migliore”.
Un evento inconsueto, che nulla ha a che vedere con le ultime elezioni, insomma. C’è tuttavia da registrare che la Lega investì molto in campagna elettorale per sostenere il candidato appoggiato assieme agli alleati del Centrodestra, con l’arrivo in paese di esponenti di primo piano della politica nazionale di Lega e Pdl. Il sindaco Gianpietro Ballardin, espressione di una lista civica senza colori di partito e tendente al centrosinistra uscita vincitrice dalle urne,  non sa nulla dell’iniziativa: «In Comune sono arrivate in questi giorni richieste per manifestazioni estive ma non mi risulta che abbiano a che vedere con feste antileghiste».
La festa si terrà all’aperto, in uno spazio messo a disposizione da un locale frutto del recupero di una vecchia filanda, il “Thqu Musicandfood”, e avverrà con “qualunque condizione meteo”.
«Sì infatti, abbiamo messo a disposizione l’area all’aperto, ma se il tempo non dovesse tenere, possiamo aprire 300 metri quadri al coperto di cui disponiamo» spiega il proprietario del locale Giuseppe Gestra. Stupito del tenore dell’iniziativa? «Per niente – conclude Gestra – : abbiamo ospitato anche feste private di esponenti leghisti. Si trattava di festeggiamenti per compleanni, nulla di strano».