Materia e luce, in mostra le sculture di Tavernari

Una mostra dedicata a Vittorio Tavernari. Verrà inaugurata venerdì 11 giugno ed è parte del ciclo "Scultori a Villa Recalcati" che è stato inaugurato con Giò Pomodoro ed è proseguito con Giancarlo Sangregorio. Un percorso che riscopre grandi artisti legati al territorio varesino e che dà ai visitatori la possibilità di conoscere opere di grande valore. Anche Tavernari infatti, viene presentato in una retrospettiva delle opere realizzate dal 1957 in poi, quelle che rappresentano la fase più matura dello scultore. Circa una trentina, sono predisposte al piano terra di Villa Recalcati e catturano l’occhio nella riscoperta dell’uomo e della vita in una prospettiva del tutto nuova. «Tavernari è un artista difficilmente collocabile, viveva l’arte come un bisogno umano, come un dovere – spiega Flaminio Gualdoni, curatore della mostra -. In tanti hanno provato a catalogarlo ma la sua era una vocazione alla scultura».

Nato a Milano nel 1919, l’ultimo periodo della sua vita è a Varese dove «riesce finalmente a comprare lo studio di Barasso, immerso nella luce e nella natura, grazie al lavoro che gli commissionò il signor Borghi di Whirlpool (Composizione ritmica, 1968) – racconta la figlia Carla Tavernari -. Prima lavorara in via Dandolo ma lo spazio era troppo piccolo e non riusciva a scolpire i grandi tronchi di legno da cui sono nate molte opere». Legno come riscoperta di un materiale al suo tempo in disuso nell’arte, cemento patinato per creare figure allungate, bronzo per realizzare corpi femminile e legno dipinto per raccontare il cielo. La mostra di Villa Recalcati offre la possibilità di conoscere molte opere dell’artista, riconosciuto come uno dei massimi protagonisti della scultura italiana nel secondo dopoguerra. Lavori come "Maternità", "Amanti", "Donna che si spoglia", "Colloquio", "Cielo", "Torso" raccontano di un artista che è stato capace di creare e di raccontare in modi diversi, ma con uno stile originale. «Tutti i giorni andava nel suo studio, per lui era un dovere – continua Carla -. Non amava essere "incasellato", amava l’arte e le sue sculture». É una frase stampata all’ingresso della mostra che traduce il mondo di Tavernari, «Vorrei poter scolpire l’universo».

Accanto alla mostra di Villa Recalcati, a Taino, verrà inaugurata una mostra fatta di disegni, tempere e chine dell’artista che raccontano la metamorfosi delle sue opere. Inoltre, dopo l’inaugurazione di venerdì 11 sarà possibile partecipare al concerto "Uno stradivari per la gente" con Matteo Fedeli e Andrea Carcano al pianoforte. «Anche la musica è sempre stato un elemento fondamentale nella nostra vita – continua Carla -. Nostra madre era una violinista e molte opere sono ispirate a musiche di maestri della classica».

La prossima mostra prevista dal progetto triennale della Provincia è quella di Carlo Zauli e si dovrebbe concludere con una permanente di tutti gli artisti. «Speriamo di poterlo fare. É un progetto ambizioso e di grande valore per il territorio che per ora siamo riusciti a mantenere», ha spiegato Francesca Brianza, assessore al turismo e alla cultura della Provincia.

VITTORIO TAVERNARI
Villa Recalcati, Piazza Libertà 1
Dall’11 giugno al 28 agosto 2011
Martedì /Venerdì 15/19
Sabati/Domenica 10/19
Ingresso libero
www.scultoriavillarecalcati.it