Uccisero e seppellirono Dean: 20 anni a Jacopo e Andrea

Delitto Catic, il gup Fazio condanna a 20 anni e sei mesi Bacchetta e Merani. A quest'ultimo ha riconosciuto la seminfermità ma gli ha comminato in aggiunta 5 anni di ospedale psichiatrico giudiziario. Il pm aveva chiesto l'ergastolo per entrambi

I ragazzi killer sono stati condannati a 20 e 6 mesi di carcere. E’ la decisione del gup Giuseppe Fazio, a conclusione del processo nei confronti di Jacopo Merani e Andrea Bachetta, 21 anni entrambi, i giovani che nel 2009 uccisero Dean Catic, 17 anni, e lo seppellirono in un giardino per nasconderne il cadavere. Merani è stato condannato anche a 5 anni di ospedale psichiatrico giudiziario che dovrà scontare in aggiunta alla pena prevista. Mentre ai genitori della vittima andranno 100mila euro a testa a titolo di risarcimento e 30mila euro al fratello.

La decisione è arrivata nel pomeriggio. La camera di consiglio è stata breve, solo mezzora. In mattinata c’erano state le repliche del Pm Agostino Abate e le controrepliche delle difese (Anna Lago e Fabio Margarini per Bacchetta, Alberto Zanzi e Fabio Ambrosetti per Merani)

La pena è stata comminata con il rito abbreviato e dunque i due imputati hanno beneficiato dello sconto di un terzo della pena. Saranno le motivazioni a chiarire tutto il resto ma, a quanto è parso di capire, è stata decisiva, nel calcolo, la scelta del giudice di considerare il delitto privo di premeditazione. Un fatto che emerge dalla perizia psichiatrica su Merani ordinata dal tribunale e affidata al dottor Ambrogio Pennati.  Quest’ultimo aveva sostanzialmente messo in dubbio la possibilità che Jacopo Merani potesse avere la capacità di progettare alcunché, poiché malato di turbe psichiche fin da bambino. Il giudice ha ritenuto quindi non provabile oltre ogni ragionevole dubbio il fatto che quella sera i due ragazzi avessero attirato Dean nell’auto di Jacopo per eliminarlo. Una circostanza che invece l’accusa riteneva acclarata per due elementi: il coltello nell’auto e l’sms che un amico inviò a Bachetta, poco prima di mezzanotte, chiedendogli di fermare i propositi omicidi di Merani. Il pubblico ministero aveva chiesto l’ergastolo per entrambi, dopo una ricostruzione agghiacciante. 

La tesi che ha più convinto il giudice, altresì, è quella che vede il delitto nato da una lite improvvisa quella sera in auto tra Merani e Catic, e poi degenerata nell’omicidio al quale però partecipò anche Bacchetta che, benché non avesse progettato alcunché, concorse in pieno al massacro.

La seminfermità ha fruttato a Merani un ulteriore sconto, che in termini di anni di carcere ha però compensato in negativo con la condanna per un altro reato, quello di calunnia, poiché accusò del delitto una persona che non centrava nulla. Sembrerebbero anche cadute le aggravanti dei futili motivi (Merani è seminfermo e dunque non in grado di fare valutazioni in questo senso) e anche quelle dell’aver agito con particolare crudeltà e sevizie. Gli altri reati contestati erano il porto di coltello (per il quale sono stati entrambi condannati) e la cessione di droga a minorenni (condanna per entrambi). Il pm ricorrerà in appello. 

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Pubblicato il 09 Giugno 2011
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