Giunta, la Lega silura Zagatto e sceglie una donna

Finisce con un colpo di scena la tesissima riunione del Caroccio nella sezione varesina. L'ex assessore ai lavori pubblici escluso dopo una lunghissima trattativa iniziata nel pomeriggio ed entra Maria Ida Piazza, una giovane commercialista

Tensione e lacrime, ieri sera, nella sede cittadina della Lega Nord, per scegliere gli assessori della giunta comunale. La sezione cittadina doveva indicare i quattro nomi che spettano al Carroccio, da presentare al sindaco entro questa sera alle 21, in tempo per il primo consiglio comunale. La trattativa è iniziata nel pomeriggio nell’ufficio del primo cittadino in comune e si è conclusa alle due, quando il segretario provinciale Stefano Candiani é uscito dalla sezione di Piazza Podestà con i nomi dei tre assessori maschi e della donna. I prescelti sono Fabio Binelli, Carlo Piatti, Sergio Ghiringhelli e Maria Ida Piazza, una giovane commercialista di 27 anni, bocconiana, scelta in una rosa di nomi fatta dal direttivo cittadino, che prevedeva anche Monica Zonca e Alessandra Bortolon, militanti storiche che hanno ricoperto ruoli nelle partecipate (Società dei mercati e Avt) ma che non sono state prese alla fine in considerazione (nella foto, una pausa delle trattativa, in piazza)

Deluso e sconfortato Gladiseo Zagatto l’ex assessore ai lavori pubblici, uscito scuro in volto dopo mezzanotte, accusando i suoi: "Siamo diventati come i democristiani". Per la sezione è stato lo stesso Zagatto a fare un passo indietro, in realtà pare ci sia stato un voto segreto. Il tutto alla fine di una lunghissima discussione che, sul finale, è stata chiusa da una vera e propria sfuriata del segretario provinciale Stefano Candiani (le urla arrivavano fino alla piazza), giunto alla una per benedire la scelta. Candiani rimproverava al segretario cittadino Piatti di non aver preteso la quota rosa anche dal Pdl,  questi ribatteva che il sindaco avrebbe dovuto imporre una donna anche agli alleati. Ma Candiani si è lamentato anche per un altro motivo: la quota rosa in giunta – chiesta da Fontana – non era a suo giudizio un capriccio del sindaco ma una cosa seria, prevista persino dalla legge, e la sezione cittadina ha aspettato fino all’ultimo secondo per trovare una soluzione che doveva essere gestita prima (nella foto, il segretario cittadino Carlo Piatti e il consigliere provinciale Marco Pinti a fine lavori)

Dal canto suo, il sindaco Fontana, non è apparso entusiasta della modalità con cui è stato gestito il passaggio politico; ha partecipato alla prima parte del summit, in serata, quando i convocati erano i consiglieri comunali e il direttivo cittadino. Ma l’imbarazzo era evidente: i quattro assessori indicati dalla sezione erano tutti decisi a mantenere la propria posizione. Si tratta oltretutto di militanti che si conoscono da venticinque anni e nell’impasse della serata ha pesato anche la difficoltà a decidere un’esclusione che nessuno pensava di meritare (a un certo punto della serata è stato persino proposto il sorteggio).

Nel frattempo anche il Pdl in via Carrobbio teneva la sua riunione, ma decisamente più spensierata, per indicare il capogruppo (Ciro Grassia). La Lega chiedeva di condividere la scelta di indicare due donne a Palazzo Estense, una per partito, ma il Pdl é stato indisponibile. Il segretario provinciale Stefano Candiani è durissimo:«Il senso di responsabilità della Lega Nord ha portato a questa scelta, ma il Pdl si assume tutta la responsibilità di mostrare agli elettori che considera un disonore trovare una donna da inserire in giunta».

A notte avanzata i leghisti hanno aperto le porte della sezione ai giornalisti. Il clima era da fine battaglia. Erano presenti tra gli altri Carlo Piatti, Massimo Realini, Gianluigi Lazzarini, Fabio Binelli, Sergio Ghiringhelli, Carlo Crosti, Stefano Candiani, Emanuele Monti, Marco Pinti, visibilmente provati.

Il segretario cittadino Carlo Piatti ha fatto qualche lapidaria dichiarazione. E’ stato invece Carlo Crosti a trovare la parole per rincuorare i militanti: «Il direttivo ha discusso per cercare le persone più adatte al ruolo, ma noi siamo ancora diversi, nella Lega non ci sono correnti come in altri partiti».  Tutto tranquillo invece sulla nomina del capogruppo, che sarà Giulio Moroni, riescato tra i non eletti. (nella foto, Carlo Crosti e l’assessore Sergio Ghiringhelli mentre pulisce la sede alla fine del summit, per stemperare la tensione).


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Pubblicato il 16 Giugno 2011
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