Rita Borsellino ha raccontato a Varese “Un’altra storia”

Hanno riempito la sala convegni del Teatro Che Banca per ascoltare la sorella del giudice ucciso dalla mafia, che ha scoperto la passione politica attraverso il dolore. E ha presentato la sua associazione

Il pubblico all'ascolto di Rita BorsellinoErano davvero in tanti ad accogliere, alle quattro di pomeriggio di un caldo giorno feriale, l’arrivo al teatro di Varese di Rita Borsellino, eurodeputato del PD (“Ma sono stata eletta come indipendente, non ho la tessera”), già candidata alla presidenza della regione Sicilia ma soprattutto sorella del giudice Paolo Borsellino, barbaramente asssassinato con la sua scorta dalla mafia nel 1992, proprio sotto casa sua.
Un incontro che serviva a presentare anche a Varese "Un’altra storia" una associazione nata in sicilia nel 2006, all’epoca della sua candidatura a presidente della regione, contro il già indagato per favoreggiamento alla Mafia Totò Cuffaro, ma proprio ora tanto da attualità da valere la pena d’”esportarla” in altre regioni d’Italia.

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«Quando giravo per la Sicilia per parlare con le persone e discutere insieme a loro il programma (alla fine hanno collaborato in 25mila, ndr) continuavo a fare esempi della politica che tutti conoscevano e poi dicevo che “questa è un’altra storia” – spiega Rita Borsellino – Una storia che aveva coinvolto meravigliosamente i siciliani, che avevano coniato slogan come “voto per tornare” e iniziative come i treni per tornare alle urne e cambiare la regione. Quando la campagna elettorale si è conclusa con una risicata perdita, in tutti c’è stata la sensazione di avere perso una grande occasione, ma anche la sensazione che il “gusto dell’impegno” non si poteva perdere così facilmente».

Rita BorsellinoQuel patrimonio sociale accumulato molto prima dei successi di Pisapia o De Magistris grazie a una campagna elettorale partecipata e in mezzo alla gente – e che le ha fatto guadagnare oltre un milione di voti, piazzandola come il più votato candidato del centro sinistra in Sicilia – non poteva essere disperso: un patrimonio che l’ha portata a diventare eurodeputata, e a coltivare l’associazione “Un’altra storia” come responsabilità dei confronti di una società che ha bisogno di “dignità e gratuità”.

«Io però mi sono resa conto di avere un impegno con le altre persone solo dopo la morte di mio fratello Paolo. Prima, per 47 anni, ero stata una persona cui bastava il lavoro e la famiglia, e il dialogo quasi mi spaventava perchè ero timida. Poi è morto mio fratello e da casa sono uscita solo perchè avevo preso con mia madre l’impegno di ricordarlo, di ricordare i suoi valori. Così, ho scoperto persone straordinarie che stavano cambiando il mondo, e volta per volta ho sentito anche la responsabilità di fare anche la mia parte di cittadina. So di avere sbagliato, per timidezza o semplicemente perchè non pensavo che anche il mio impegno fosse importante, a non spendermi prima. Ma il dolore me l’ha fatto scoprire, e ora sono qui».

Un impegno, quello della Borsellino,  che si nutre di saggezza e prudenza: «Tutta questa sensazione, da parte del centro sinistra, di avere vinto mi fa quasi paura. In realtà il centro sinistra non ha vinto: è il centrodestra che ha perso. Quindi ora è il momento di riflettere più profondamente sull’analisi del voto, e proseguire poi senza fermarsi nel lavorare per restituire dignità alla politica. Non per sostituire i partiti, e men che mai per crearne un altro, chè ce ne sono già troppi. Diciamo che ora la politica avrebbe bisogno di interpreti per ricominciare a parlare la lingua dei cittadini, e forse è questo che sono, e siamo, chiamati a fare».

Con questo scopo è nata e si espande l’associazione da lei presieduta e portata avanti dal segretario nazionale Alfio Foti (presente all’incontro) e che ora “prende casa” a Varese – responsabile Giuseppe Musolino – e a Somma Lombardo – responsabile Valentina Casagrande. «Per far tornare la gente a parlare ad un livello più alto e sociale – ha concluso Rita Borsellino – nelle piazze vere, come nelle piazze virtuali, che sono state così importanti in questi ultimi tempi e che rappresentano il ritorno alla partecipazione e al dialogo tra cittadini».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Giugno 2011
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