L’Isolino Virginia è patrimonio mondiale dell’Unesco

Uno dei luoghi più belli della provincia è tra i luoghi più prestigiosi del mondo. L'isola del Lago di Varese si trova nell'ambito “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”

Uno dei luoghi più belli della provincia di Varese è entrato di diritto nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. L’isolino Virginia è da ieri nell’ambito dei “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, di cui fanno parte 111 villaggi in sei paesi: Italia, Svizzera, Austria, Francia, Germania e Slovenia. Ritenuti i più interessanti tra i circa mille siti noti.
Il comitato per la redazione della lista del patrimonio mondiale ha riconosciuto le “particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale” che sanciscono di diritto l’ingresso del sito varesino tra i luoghi più prestigiosi del mondo.

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Isolino Virginia patrimono dell’Unesco 4 di 9

L’Isolino Virginia si trova sul lago di Varese: un luogo stupendo e pieno di storia, dove è stato scoperto uno dei più importanti insediamenti palafitticoli della preistoria.
Ha una forma triangolare di circa 9200 metri quadrati di superficie, si trova a pochi metri dalla riva del Comune di Biandronno e dal 1863 è uno dei siti più famosi della preistoria europea.
L’isola è il più antico insediamento palafitticolo dell’Arco Alpino. Dal 1962 in seguito alla donazione da parte del Marchese Gianfelice Ponti, è proprietà del Comune di Varese.
La particolarità dell’isola sta nel fatto che pur essendo provvista di un piccolo Museo Preistorico, che dipende dal Museo Archeologico di Villa Mirabello, è essa stessa un museo, in quanto area archeologica e ambientale vincolata.
Nel XVI secolo era conosciuta come isola di S. Biagio per la presenza di una  piccola chiesa dedicata a questo santo e meta di processioni dalla Schiranna. In seguito chiamata Isola Camilla, in onore della moglie del duca Antonio Litta Visconti Arese, dal 1878 porta il nome di Virginia, in omaggio alla moglie del Marchese Andrea Ponti.
Le plurime campagne di scavo nel tempo contribuiscono alla ricostruzione della storia più antica dei laghi varesini. Dall’estate del 2006, su concessione ministeriale, si è ripresa l’indagine archeologica per conto del Museo Archeologico di Villa Mirabello: lungo le rive sono stati messi in luce eccezionali strutture lignee fra le quali una porzione di "pavimentazione" risalente a 4840-4710 a.C.
Le monumentali strutture lignee neolitiche si sono eccezionalmente conservate nel tempo in quanto sommerse dalle acque del lago, dai sedimenti e dalla vegetazione che si è sovrapposta nel corso dei secoli. Circondano l’isola tanto sul lato che guarda la terraferma, quanto lungo le sponde che guardano Cazzago, sia verso Biandronno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Giugno 2011
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