Due giorni nel lago. È iniziata la sfida del “ragazzo pesce”

«Lo faccio per l’acqua». Erano le 11 in punto quando Riccardo Palumbo si è tuffato in acqua. L’obiettivo è di uscirne 48 ore dopo, alle 11 di domenica 3 luglio, per stabilire così un nuovo biorecord mondiale. La location quella del Lago di Monate, sulla riva di Cadrezzate. Riccardo è un atleta ma soprattutto un giovane, forse un pesce mancato, che vuole trasmettere con il suo gesto l’amore per l’elemento con cui rimarra in contatto così a lungo. Sorride nei minuti che lo separano all’inzio della sua impresa, esegue alcuni eserici respiratori e di meditazione. Gli istruttori che hanno curato la sua preparazione fisica e mentale arrivano dalla Svizzera.

«Era un po’ agitato questa mattina – racconta il padre, Achille – sente che ha gli occhi puntati su di sè e vuole che tutto vada per il meglio per riuscire a trasmettere il suo messaggio». Quella di Riccardo infatti non è solo una prestazione sportiva. «Vorrebbe con questo gesto sensibilizzare il pubblico sulla necessità di prendersi cura dell’ambiente e dell’acqua in particolare. È stata una componente costante di tutta la sua vita. A partire da quando aveva tre anni e poi nei suoi studi e nel suo lavoro. Con i bambini in questi mesi ha dato vita a un progetto per far conoscere le bellezze del nostro territorio e l’importanza di proteggerle».

Le condizioni metereologiche sono buone a dispetto dei temporali dei giorni scorsi, l’unica variabile che potrebbe infastidire l’atleta di Casciago è il vento. Anche la temperatura dell’acqua è buona e, come spiega il responsabile scientifico, Simone Porcelli: «Resterà stabile intorno ai 22 gradi. Il problema principale in questo tipo di attività è la temperatura corporea, il rischio più grande che corre infatti è quello di ipotermia. In ogni caso ogni 10 minuti Riccardo viene sottoposto ad alcuni test medici per verificare che tutto sia regolare». Per questo scopo sott’acqua è stato montato anche un cicloergometro, una speciale bici subacquea. Per realizzare la sua missione Riccardo indossa una "muta umida", il suo corpo rimarrà dunque in contatto con l’acqua per tutta la durata dell’impresa. Ne restano scoperte solo le mani, i piedi e la testa. In queste ore inoltre si ciberà di alcuni alimenti biologici, potrà parlare con le persone a riva e spostarsi e nuotare senza uscire da un perimetro delimitato: «Anche  questo fa parte del suo messaggio – ha aggiunto il padre -. Vuole comunicare la sensazione che provano alcuni animali che vivono in cattività». «Quando mi è stato proposto questo progetto ho detto "Sarei un pazzo ad accettare" – ha detto il sindaco Maurilio Canton -. Poi ho pensato al legame ancestrale che ci lega al nostro lago e alle finalità dell’impresa e non ho avuto più dubbi. Ho dato così tutto l’appoggio possibile all’impresa di Riccardo». Sul posto è presente un’equipe medica e un cardiologo che assisterà lo sportivo per tutta la durata della manifestazione. L’evento e la festa che lo accompagna sono organizzato con la collaborazione della protezione civile e della pro loco di Cadrezzate, della guardia nazionale padana di Crosio e dell’associazione Pensiero Acquatico.