Venticinque aprile: «Superare i pregiudizi, ma non cancellare la storia»

Un Venticinque aprile di libertà, patrimonio di tutti. Così Laveno Mombello ha risposto nella tarda mattinata di oggi, 25 aprile 2005, all’invito del comune e della società civile a rendere omaggio ai sessant’anni dalla Liberazione dal nazi-fascismo. Perfino qualche raggio di sole ha salutato il corteo composto da poco più di un centianaio di persone, verso le 11, che sono quasi triplicate una volta raggiunta la piazza dove risiede il monumento in omaggio ai caduti. Proprio di fronte al monumento, dopo che la banda ha intonato il silenzio, il sindaco Ercole Ielmini ha parlato alla città ricordando per primi i caduti della resistenza di Laveno, ma anche i tanti morti provocato dall’ultima guerra.

«Questo è il nostro venticinque aprile, un momento per ricordare, rivolto soprattutto ai giovani, che sono intervenuti numerosi – ha affermato Ielmini – e un momento che appartiene a tutti. Se è necessario superare i pregiudizi su questa data, è pure opportuno non cancellare la storia e ricordare quanto la lotta per liberare l’Italia sia stata importante». Alla cerimonia, che si innesta nel fitto calendario di attività proposte dal circolo di via Ceretti, era presenta anche Daniele Marantelli, dei Ds, reduce da due legislature regionali come consigliere e rappresentante dell’Anpi. Marantelli nel suo discorso ha riproposto le tappe della storia che ha portato all’ascesa del fascismo, alla guerra e alla nascita della resistenza come impegno e come valore che ancora oggi si deve ricordare e proteggere.

A tale proposito, nel discorso vi è stato un riferimento alla riforma della Costituzione. «In merito alla riforma costituzionale – ha concluso Marantelli – se non sarà il parlamento, sarà il popolo a schiacciare il mostriciattolo di Calderoli». Alla manifestazione ha partecipato anche la banda di Laveno Mombello oltre ad una delegazione di alpini.