Povero turismo

I fatti di Laveno con il caos dovuto all'assenza del servizio ferroviario speciale fanno emergere tanti problemi irrisolti nella gestione delle attività e proposte turistiche

cattaneoLa storia di Laveno, dei fuochi d’artificio di Ferragosto e del mancato servizio di TreNord è una vicenda esemplare per capire diverse cose.
Riepiloghiamo per quanti avessero perso qualche puntata. Un lettore ci scrive di aver dovuto rinunciare allo spettacolo perché TreNord non garantiva i treni speciali la sera di Ferragosto. Una lettera di disappunto che si fermava qui. Una come tante, se non che quella manifestazione è ormai una tradizione, e la gente rinuncia alla propria auto per non dover passare ore in fila all’uscita di Laveno. 
L’amara sorpresa è che i treni speciali per il 2011 non ci saranno, malgrado l’evento sia ancora più importante per un campionato internazionale dei fuochi d’artificio. Poca pubblicità del mancato servizio e così centinaia di persone sono rimaste a piedi e si è scatenato il caos. 
Il sindaco di Laveno si giustifica dicendo che, come per ogni anno, aveva coinvolto le Ferrovie Nord ma la richiesta all’ultimo minuto era stata di 4.000 euro e lei non se la sentiva di spendere quei soldi. La signora Giacon sostiene di aver avvisato i media. Quali, visto che il nostro giornale non ha ricevuto alcuna comunicazione? E poi questa affermazione conferma la provincialità, male difficile da curare, perché riflette l’idea che il turismo sia tutto una faccenda di casa propria.
lavenoL’assessore regionale Cattaneo tuona dicendo che lui non ne sapeva niente e che le proteste dei cittadini erano giuste ed è stata una vera follia non avere predisposto treni speciali. TreNord sostiene le iniziative del territorio e ne fa un vanto per cui per l’assessore lo smacco è doppio.
Abbiamo scritto di tutta questa vicenda e i lettori si sono scatenati con commenti di ogni genere, ma quello che emerge maggiormente è il disappunto per l’incapacità di chi amministra.
Con calma le riflessioni però vanno ben oltre la singola vicenda. Avete presente quelle due parole magiche usate spesso e altrettanto spesso disattese? "Fare sistema". Ecco, viene da chiedersi cosa si voglia intendere con quel "fare sistema".
Da anni la Provincia e altri operatori insistono sul turismo. Con i mondiali di ciclismo del 2008 sembrava ci sarebbe stata una vera svolta. È nata un’agenzia che avrebbe dovuto dare un impulso decisivo a questa attività economica, sociale e culturale. Risultato? È lì da vedere.
Tanto per dare la misura dell’improvvisazione e della mentalità "ognuno fa per sé: sempre restando a Laveno, l’anno scorso nel periodo estivo è stato deciso di predisporre un battello da Laveno a Santa Caterina, con corse previste solo al lunedì e al venerdì al costo di 49.000 euro.  Visto il fallimento totale dell’iniziativa, quest’anno la cosa è stata riproposta solo nei giorni festivi. 
Dov’era l’agenzia del turismo a Ferragosto? Cos’ha fatto per incentivare quanto già abbiamo di eccellente?
Questo territorio è ricco di iniziative, di progetti, di proposte. Quello che manca è una strategia condivisa che porti fuori Varese da un provincialismo pericoloso. Tra un paio d’anni, grazie a tanti interventi strutturali, saremo proiettati ancor di più verso l’Europa. Possiamo fermarci per 4.000 euro? Possiamo credere che "chi fa da sé fa per tre" abbia ancora valore?
Chi ha la responsabilità di coordinare dovrà pur far sentire la propria voce, o siccome non ci sono passerelle su cui sfilare si può restare in silenzio? 
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Agosto 2011
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