Spazzacamino maratoneta per ricordare la fatica del mestiere

Partenza alle 4 di sabato, obiettivo: coprire 75 chilometri di corsa che separano casa sua dalla Val Vigezzo. “Faccio al contrario la strada che un tempo veniva percorsa dai miei colleghi”

mario paonessa spazzacaminoMary Poppins li faceva volare fuori dai camini, per vederli ballare sui tetti. Lui, Mario Paonessa (nella foto), spazzacamino professionista, preferisce stare coi piedi per terra: porta infatti le scarpe da tennis perché di corsa si presenterà al raduno internazionale di spazzacamini che si terrà il prossimo weekend in Val Vigezzo. C’è chi ci andrà in aereo dall’Australia, dal Giappone, perfino dal Canada. Molti partiranno in auto. Mario ci arriverà dopo aver coperto i 75 chilometri che separano il suo paese, Cadegliano Viconago da Santa Maria Maggiore, dove percorrerà gli ultimi duemila metri con indòsso la divisa da lavoro e qualche attrezzo di lavoro.
Questa è la storia di un amore per un mestiere di antichi sacrifici, e per lo sport. Beninteso: un po’ matto, Mario, lo è. Perché solo un pizzico di follia e una incrollabile passione professionale ti possono spingere a indossare scarpe e pantaloncini alle 4 del mattino per affrontare una mega-matatona di 8-9 ore, attraversare laghi e montagne, per quella che già ora suona come un’impresa: raggiungere la Val Vigezzo, dove quest’anno si terrà la trentesima edizione del raduno mondiale degli spazzacamini.
Ma perché questa corsa? Qual è il senso?mario paonessa spazzacamino
Quando suona il cellulare, in un pomeriggio di fine estate, Mario è già nel pieno del lavoro: il freddo sta arrivando, tante case hanno il camino che necessita del tagliando annuale; tutti aspettano all’ultimo per la pulizia.
«Faccio questo lavoro da 25 anni e quest’anno cade il trentennale del raduno annuale – spiega Mario, 41 anni, sposato, due bimbe. Date “tonde” che meritano di essere celebrate. Per questo ho pensato di dare seguito ad una delle mie passioni: il podismo amatoriale. Ho incominciato a lavorare dall’età di 16 anni in Svizzera, a Lugano, come apprendista. Alla fine del tirocinio, della durata di 3 anni, ho proseguito nella stessa ditta come operaio. Da 12 anni ho una mia azienda, in Italia».
Così Mario da un anno sta preparando quella che è una maratona a tutti gli effetti, sebbene abbia scelto un percorso particolare, che prevede una pausa di una ventina di minuti in traghetto.
«La mario paonessa spazzacaminopartenza è prevista alle 4 di sabato prossimo, il 3 settembre. Da Cadegliano Viconago percorrerò di corsa la strada della Valcuvia per arrivare a Laveno Mombello. Purtroppo non sono un buon nuotatore…quindi dovrò servirmi del traghetto che mi porterà fino a Verbania e da lì riprenderò per Cannobbio; percorrerò la strada della Valcanobbina fino a Malesco e qui, a un paio di chilometri dall’arrivo, indosserò i vestiti da spazzacamino, con tanto di ferri del mestiere, che mi porterò appresso fino all’arrivo. In tutto 75 chilometri».
Ma come ha fatto a prepararsi? «Tanto allenamento e voglia di vivere la mia passione sportiva fino in fondo: da circa 20 anni corro e sono tesserato con l’Atletica Verbano di Cittiglio. Per questa corsa verrò affiancato da mio nipote, che tra l’altro da qualche mese lavora con me come apprendista: vuole imparare il mestiere. Lui mi seguirà in macchina per darmi supporto logistico qualora ne avessi bisogno».
Nessun record, insomma, solo una piccola grande impresa che Mario aveva in testa da tempo. Ma è solo una questione di date o c’è dell’altro?mario paonessa spazzacamino
«In realtà, oltre a celebrare questi anniversari, il senso di quanto farò sta anche nel ripercorrere al contrario il tragitto che tanti spazzacamini a partire dal ‘700 facevano per andare a guadagnarsi il pane. Dalla Val Vigezzo, patria di questo mestiere, partivano giovanissimi per raggiungere la Val Padana, la Germania, e altri paesi europei dove era richiesta la loro mano d’opera. Era un lavoro importante, ma faticoso: si stava mesi senza vedere i propri cari, spesso all’estero o lontani da casa. Il fatto di avvicinarmi di corsa a questa valle serve proprio a far capire il sacrificio che tanti hanno compiuto per fare bene questo lavoro. Una sorta di percorso al contrario. Una volta da lì si partiva, oggi io ci arrivo. Uno dei punti che toccherò durante la mia corsa è non a caso il monumento di uno spazzacamino morto a Milano ai primi del ‘900».
Sacrifici, passione, sforzo fisico…Ma ci sarà qualcosa di un po’ frivolo in questo lavoro? Per esempio: la voce che siete un po’ come gli idraulici, con un certo ascendente sulle casalinghe….
«Sì, certo queste cose le ho sentite anche io ma…solo di voci si tratta: in 25 anni di lavoro, di occasioni davvero piccanti non me ne sono mai capitate. Sentendo i racconti degli amici, poi, mi sa che anche gli idraulici non se la passano più tanto bene…».

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Pubblicato il 02 Settembre 2011
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