Sciopero dei sindaci il 15 settembre
Il sindaco Attilio Fontana: "Proporremo una class action in Lombardia"
Giovedì 15 settembre si terrà il primo sciopero dei Sindaci d’Italia, che riconsegneranno al Prefetto la delega di ufficiali di Stato Civile. “Vogliamo far capire ai cittadini che in questo modo i Comuni non possono più andare avanti – spiega il Sindaco di Varese e Presidente diANCI Lombardia Attilio Fontana – Già nel direttivo regionale di ieri abbiamo raccolto l’invito dei sindaci lombardi a proseguire nella protesta, perché dopo la grande manifestazione della scorsa settimana, il Governo non ci ha voluti ascoltare”.
“Invitiamo tutti i Sindaci a tenere nei loro Comuni consigli comunali aperti, o comunque momenti di confronto – prosegue Fontana –per spiegare ai cittadini le cifre e le conseguenze della manovra, che saranno molto pesanti e che comporteranno la cancellazione di servizi e l’innalzamento delle tariffe”.
Lo “sciopero” non è l’unica decisione assunta oggi dal direttivo nazionale di ANCI cui ha partecipato Fontana. “Attraverso i Consigli delle autonomie locali faremo ricorso alla corte costituzionale contro l’articolo 4 della manovra, che ci impone la vendita delle società pubbliche, anche quelle in attivo e in barba alla volontà popolare chiaramente espressa nel referendum, di fatto obbligandoci a svenderle, e contro l’articolo 16 che incide pesantemente sull’autonomia dei Comuni. Peraltro nella relazione tecnica alla manovra c’è scritto chiaramente che questi due articoli non modificano di un centesimo il saldo della manovra, e dunque non incidono sul risanamento della finanza pubblica”.
“Infine come ANCI Lombardia – prosegue Fontana – proporremo una class action contro i tagli che i Comuni hanno subito in relazione ai presunti costi della nostra politica, che stati sono di molto superiori all’effettivo risparmio conseguito con la riduzione di consiglieri e assessori: neppure la matematica viene risparmiata, quando si tratta di dare addosso ai Comuni. Chiederemo anche che si restituisca ai Comuni quanto anticipato per il mantenimento dei tribunali, spese che ci siamo sobbarcati anche se non ci competono, e che non ci sono mai state per intero rimborsate”.
“Siamo convinti che i cittadini capiranno le nostre ragioni – conclude il Presidente di ANCI– perché i sindaci fino a oggi hanno mostrato responsabilità e garantito i servizi anche di fronte ai ripetuti tagli, perché fino a oggi i Comuni hanno risparmiato più di tutto il resto della pubblica amministrazione. Ma da ora i cittadini vedranno il loro Comune in difficoltà, mentre sprechi e privilegi dello Stato restano inalterati. Proporremo ai Comuni lombardi una campagna di comunicazione che metta a confronto in modo chiaro i tagli comminati alle autonomie locali con i costi delle istituzioni centrali”.
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