Bidonata liberty, arrivano le scuse degli organizzatori

L'assessore provinciale, Francesca Brianza, e il direttore dell'Agenzia del Turismo, Paola Della Chiesa, ammettono l'errore di comunicazione e difendono la bontà dell'intera operazione "Viaggiando liberty" che è costata 75 mila euro (65 mila finanziati dalla Regione e 10 mila dalla Provincia)

«Sono dispiaciuta per coloro che si sono recati al Grand Hotel del Campo dei Fiori. Si è inceppato un meccanismo che non doveva incepparsi». Il meccanismo di cui parla l’assessore provinciale alla Cultura, Francesca Brianza, è quello della comunicazione. Tra giovedì e sabato scorso nessuno si è preso la briga di avvertire il pubblico che la visita guidata al Grand Hotel era stata annullata per il lutto che aveva colpito la famiglia Castiglioni, proprietaria della struttura.
Sandro Pignataro, dell’associazione "IncontrArti", tra gli organizzatori della manifestazione "Viaggiando Liberty", ha affermato che l’avviso era stato dato ai giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione dell’ultimo week end di iniziative. Stranamente, però, i giornali locali, compreso Varesenews, e altri organi di informazione non hanno riportato quella variazione. Distrazione a parte dei giornalisti, nei tre giorni successivi a quella conferenza stampa, nessuno degli organizzatori (Provincia di Varese, associazione "IncontrArti" e Agenzia del turismo) ha provveduto a far aggiornare i siti di riferimento che riportavano il programma della manifestazione e tantomeno ad avvertire gli sbadati giornalisti della loro omissione.
«La manifestazione è durata più giorni e faceva parte di un ampio progetto – continua l’assessore –. Ma con questo non voglio giustificare il mancato aggiornamento dei siti e non voglio fare nemmeno lo scaricabarile. Io non vado negli uffici a dire aggiorniamo questo o quello. Evidentemente nella gestione dell’evento c’è stata una mancanza di comunicazione. Pignataro era convinto che avessero messo dei cartelli, ma così non è stato. Comunque, anche se le location della manifestazione erano tante, non sono errori giustificabili. Mi dispiace per tutte quelle persone che hanno aspettato inutilmente».
Il progetto "Viaggiando Liberty" è costato in tutto 75 mila euro, 65 mila finanziati dalla Regione Lombardia e 10 mila dalla Provincia di Varese. In tempi di lacrime e sangue, come quelli che stiamo attraversando, si tratta di una bella iniezione di risorse per una land of tourism che ultimamente ha mostrato segni di debolezza, come nel caso del disservizio nella serata dei fuochi d’artificio di Laveno Mombello.
 
Paola Della Chiesa, direttore dell’Agenzia del turismo, precisa il ruolo avuto dall’agenzia stessa nell’iniziativa dedicata al liberty. «Io non cerco scuse, ma rendere questa terra una land of tourism non è semplice noi ci stiamo provando. In questo caso, se avessimo fatto sistema, noi avremmo reagito. Abbiamo arricchito il sito con una parte dedicata al liberty e fatto la promozione dell’evento attraverso i nostri canali: la distribuzione delle brochure e l’aggiornamento del portale, inserendolo tra gli eventi e le news».
La reazione, però, non c’è stata. Né virtuale né reale. I portali che pubblicizzavano l’evento non sono stati aggiornati, lasciando nel calendario delle iniziative la visita al Grand Hotel del Campo dei Fiori, e nessun cartello è stato appeso fuori dall’ingresso della struttura liberty per avvertire i visitatori che quella visita non ci sarebbe mai stata. «Mi allineo all’assessore, le scuse sono d’obbligo – conclude Della Chiesa -. Abbiamo commesso un errore e l’ignoranza non giustifica. Però non mi sento di scaricare la responsabilità su chi lavora con me. Né io, né il mio staff, formato da tre persone, abbiamo potuto partecipare alla conferenza stampa dell’ultimo week-end, a cui si riferisce Pignataro, perché impegnati su tre fronti diversi. Perciò non abbiamo avuto notizia di quella variazione, altrimenti avremmo fatto gli aggiornamenti sul portale. Inoltre, non ce l’hanno comunicata nemmeno alla cena liberty di giovedì sera, a cui io ho partecipato, pagando tra l’altro la quota di trenta euro, visto che in qualche commento si mette in dubbio anche questa cosa. Quella sera ero al tavolo con il soprano e abbiamo parlato in modo approfondito della Traviata che poi è andata benissimo. C’è stato un problema di comunicazione, ma non per questo bisogna buttare via tutto il lavoro fatto per il liberty».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Settembre 2011
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