“I sergenti leghisti si detestano, non riusciamo a dividerli”

Lotta tra correnti anche nella base, il senatore Fabio Rizzi avverte: "Non sono io l'ago della bilancia tra Reguzzoni e Maroni. Castiglioni non si ritira ma vedrete che vincerà Canton perchè l'ha detto Bossi"

«I candidati rimarranno tre. Ma i delegati alla fine voteranno per Canton, perché l’ha detto Bossi. Non è mai successo che si votasse contro di lui, né mai succederà».
Congresso provinciale della Lega, tutti i riflettori accesi sulla decisione dei delegati: obbediranno a Bossi o no? 
La previsione di Fabio Rizzi, potente senatore leghista, è che il capo sarà accontentato. Il sindaco di Besozzo è lo sponsor del terzo uomo in corsa, l’ago della bilancia nello scontro tra Cerchio magico (Reguzzoni, Renzo Bossi) e maroniani.  Ieri sera a Somma Lombardo i 3 candidati erano tutti presenti sul palco della sala di via Marconi per presentare i loro programmi davanti a una platea di militanti del Carroccio. C’era Maurilio Canton, il prescelto da Bossi, il maroniano Leonardo Tarantino e Donato Castiglioni, che sarebbe espressione del senatore Fabio Rizzi da Besozzo (nella foto da destra i leghisti Rizzi, Andrea Canazza, Donato Castiglioni, Roberto Caronno).
 
Ma il parlamentare che ne pensa?
«Penso che Castiglioni è certamente un mio amico, ma non è il mio candidato: io non ho una corrente, voglio annunciarlo pubblicamente al mondo (sorride ndr), visto che questo congresso sta diventando un grande avvenimento nazionale»
 
E allora chi rappresenta?
 «E’ il candidato della base…».
 
Sì, vabbè. Lo dicono tutti. Canton è del Cerchio magico ma dice che è il candidato della base. Tarantino è un maroniano, ma viene presentato come il vero candidato della base, e adesso abbiamo un terzo candidato “vero” della base, come la mettiamo?
 «Eh no, Tarantino è un maroniano ed è il candidato di alcuni sindaci. Castiglioni invece sono due anni che gira le sezioni proponendosi come l’anti-Candiani».
 
Anti-Candiani? Che significa? Che Donato Castiglioni, segretario organizzativo provinciale,  si candida perché gli è antipatico il maroniano Stefano Candiani, attuale segretario provinciale?
 «Sì, sono come cane e gatto. Hanno litigato perché si imputavano a vicenda scelte sbagliate e poco decisionismo. Dicono che ci sia una lotta tra colonnelli, ma qui siamo invece alla lotta tra vertici intermedi».
 
Che farà il suo amico Castiglioni?
 «Castiglioni non si ritirerà dalla competizione, andrà avanti a ogni costo perché vuole dimostrare di avere un certo credito con la base. Non vuole fare l’ago della bilancia tra Maroni e Reguzzoni, vuole solo andare contro Candiani. Vedrete, piuttosto lotta per il secondo posto, per avere un voto in più di lui. Personalismi insomma».
 
I maroniani dicono che potrebbe esserci un accordo tra lei e loro per battere il candidato reguzzoniano. Ieri giravano tra loro sms che invitavano a votare Castiglioni. Sarebbe una rivoluzione antibossiana che farebbe eco in tutta Italia…
 «Ma io non c’entro niente, è Castiglioni che deve decidere. Non so che cosa succederà. Escludo tuttavia che possa andargli bene Leonardo Tarantino, perché è espressione dell’attuale segretario provinciale Stefano Candiani».
 
Se il candidato voluto da Bossi non venisse eletto sarebbe un terremoto per la Lega.
«Non succederà. Sdrammatizziamo, questo congresso non è poi così fondamentale».
 
Ma se le cose stanno così perché voi parlamentari non intervenite in questo scontro tra “basi”?
«Noi parlamentari ci siamo arresi, lasciamo che la storia prenda il proprio il corso. Non sono violentabili i nostri ragazzi, è anche giusto che ognuno faccia la propria esperienza e si vada fino in fondo».

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Pubblicato il 05 Ottobre 2011
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