Incendio alla ex conceria Fraschini, nube di fumo sulla statale 394
Dai vecchi capannoni in disuso si leva una densa colonna di fumo dalle 17,30 di questa sera, mercoledì. Sul posto due squadre di vigili del fuoco e i carabinieri di Laveno Mombello. Allarme rientrato dopo le 20,30 e la strada è stata riaperta
Nebbia che all’improvviso ha riempito la strada statale. Poi un forte e acre odore di bruciato, che ha preso alla gola i tanti automobilisti che attorno alle 17.30 di oggi passavano per la Valvuvia. Tutta colpa di una vera e propria nube che si è sprigionata dalla ex-conceria Fraschini di Brenta, lungo la statale 394. Dall’area industriale dismessa si è levato del fumo a partire dalle 17,30 di questa sera, 2 novembre. Immediato l’intervento dei Vigili del Fuoco che sono intervenuti inizialmente con due squadre da Luino mentre una gazzella dei Carabinieri è giunta sul posto da Laveno Mombello. Sul posto si è mossa anche la macchina del soccorso sanitario, che ha inviato sul posto un’ambulanza e un’automedica del 118, che hanno fornito assistenza medica per eventuali intossicati tra i soccorritori.
Non si sono viste fiamme divampare dalla strada ma il fumo, in aumento, ha creato qualche problema di visibilità: diverse le auto che hanno rallentato nel tratto interessato. La preoccupazione era dovuta alle sostanze chimiche ancora presenti all’interno dell’area che non è mai stata bonificata. Il curatore fallimentare è stato contattato per capire quali sostanze pericolose sono presenti all’interno.
Attorno alle 19 sono giunti sul posto anche i carri Nbcr (nucleo batteriologico chimico radiologico) da Varese e da Milano. La situazione a prima vista sembrava essere di una certa gravità in quanto i fumi sprigionati dall’incendio erano piuttosto fitti. Sul posto si sono recati anche l’Asl, l’Arpa e il sindaco di Brenta Giampiero Ballardin.
Diverse le squadre dei vigili del fuoco che con bombole hanno raggiunto il punto da dove partiva il forte fumo, di colore bianco. Personale dei carabinieri e della Polizia locale del Verbano ha indossato maschere protettive.
Poco dopo le 20 i primi report degli specialisti dei vigili del fuoco parlavano di un principio di incendio di pellame stoccato nell’area facente parte dell’ex complesso della conceria: nessuna reazione chimica in corso.
L’allarme è rientrato solo attorno alle 20,30 dopo ben tre ore di lavoro da parte di due squadre nbcr specializzate in situazioni di rischio chimico e diverse squadre di vigili del fuoco giunte da Varese e Luino. L’incendio ha riguardato circa un metro cubo di pelli stoocate all’interno di un capannone, probabilmente causato da qualcuno che si è introdotto all’interno per smaltire qualche rifiuto, o da ragazzini che hanno acceso il fuoco per poi scappare. Lo stesso sindaco di Brenta Giampiero Ballardin ha voluto sottolineare quanto il sito risultasse sguarnito e poco sicuro: «Ringrazio per la sollecitudine chi è intervenuto – ha detto il primo cittadino – Speriamo che la Provincia sia altrettanto veloce ad adottare le misure necessarie per mettere in sicurezza questa sito che, evidentemente, è poco sicuro vista anche la facilità con cui si può accedere all’interno», dove sono comunque stoccate diverse sostanze chimiche.
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