E’ ufficiale: state attenti alle alghe
Le loro tossine fanno male, bisogna stare attenti e non mangiare il pesce del lago: questo è il senso della comunicazione dell’Asl varesina pubblicata ieri sul sito dell'azienda sanitaria
Attenti alle alghe del lago di Varese, le loro tossine fanno male: questo è il senso della comunicazione dell’Asl varesina pubblicata ieri sul sito dell’azienda sanitaria, dopo il controllo di quelle che ormai tutti chiamano “le alghe rosse”. Segnalate dai nostri lettori, queste “alghe” in realtà sono dei cianobatteri dal nome Planktothrix rubescens e, secondo la comunicazione sanitaria, sono: «In grado di produrre tossine pericolose per l’uomo e gli animali» con effetti differenti, a seconda delle concentrazioni e delle vie di esposizione: «Le tossine possono produrre effetti differenti sulla salute umana (dermatite, irritazione oculare e delle vie aeree, fenomeni gastroenterici, quali nausea, vomito e diarrea, difficoltà respiratorie, cefalea, febbre, ecc.); in particolare, il rischio può essere correlato ad esposizione per contatto diretto, inalazione di materiale aerosolizzato, ingestione involontaria di acqua contaminata, o consumo di fauna ittica in cui la tossina si è accumulata».
Dopo le ricerche effettuate sull’alga trovata nel lago di Varese, il laboratorio di sanità pubblica della Asl ha riscontrato la presenza di tossine algali nei campioni di acqua testati, con un valore superiore ai 5 microgrammi per litro: con la conseguenza che Asl «Conferma la potenziale pericolosità, da un punto di vista sanitario, del fenomeno». Asl, nella sua nota, ricorda «La necessità di evitare contatti diretti e prolungati con l’acqua del lago in zone con “fioriture” algali visivamente accertabili, specie se accompagnate da schiume e l’interdizione per precauzione del consumo di pesce e crostacei, nel caso ci si ritrovasse in presenza di una anomala colorazione rossastra delle acque».
Una informazione che Asl consiglia di diffondere alle amministrazioni dei comuni rivieraschi del lago di Varese e alla amministrazione provinciale. Ma che pare non arrivata a destinazione: o almeno, secondo la lettera di un pescatore sportivo, giunta in redazione: «Sarebbe bene informare meglio le popolazioni rivieraschi del nostro lago della maledetta alga perchè non tutti lo sanno di non toccare l’acqua o le schiume come ho saputo è abbastanza pericolasa anche per noi. Al mio paese ho visto solo tre volantini (abbastanza piccoli e messi in luoghi poco leggibili) nemmeno nelle bacheche comunali. Sarebbe bene metterne almeno uno all’ufficio postale».
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