I consiglieri comunali non si tagliano il gettone
Bocciate due proposte di tagli della politica. La maggioranza e l'Udc accusano l'ex assessore Nicoletti di demagogia. Lui risponde: "La castina ha fatto barriera". Pd e Sel divisi
Due no secchi alle proposte di tagliare le indennità a consiglieri comunali e giunta comunale. Il consiglio comunale di ieri sera è stato netto nel rigettare due proposte di tagli ai costi della politica presentate rispettivamente da Alessio Nicoletti di Movimento libero e da Francesco Cammarata di Movimento 5 stelle. E già si urla alla casta che si protegge. Nicoletti proponeva di tagliare i compensi di assessori e sindaco del 10%, e dei consiglieri del 20%, mentre la mozione del Movimento Cinque Stelle proponeva di tagliare i compensi dei consiglieri del 50%. Hanno votato contro Pdl, Lega per la maggioranza, ma anche l’Udc per la minoranza, mentre Cordì di Sel ha votato contro e si è astenuto in un caso, distinguendosi da Pd e lista civica Varese& Luisa che invece hanno votato a favore a tutte le proposte di tagli.
Ma la questione non è così semplice, chi partecipa al consiglio comunale non ha alcun vitalizio, né tantomeno stipendio. Nicoletti aveva presentato una lunga proposta articolata che secondo lui avrebbe permesso di racimolare 450mila euro in più, mettendo dentro anche la vendita di società come Avt e Varese risorse che però secondo il sindaco Fontana rendono ancora un piccolo utile. Quello dei beni comunali è però un discorso diverso, di strategia ecnomica, mentre le indennitàdei consiglieri sono un problema etico e politico, ed è quello che fa più scaldare gli animi.
Il sindaco stesso si è dichiarato contrario: «I consiglieri guadagnano solo un rimborso spese – ha spiegato – per quanto riguarda stipendi di sindaco e assessori porto il mio esempio personale, perché io devo fare il sindaco a tempo pieno, per farlo ho dovuto rinunciare quasi del tutto alla mia attività professionale. Non trovo corretto tagliare le poche indennità che mi sono rimaste».
Tra i consiglieri ci sono state diverse opposizioni. Un seggio in consiglio comunale frutta 50 euro lordi a seduta e secondo il sindaco i parametri di chi ha una poltrona in un cda è ormai ridotto praticamente al minimo. Nicoletti, ex assessore della giunta Fumagalli, e Cammarata, consigliere da pochi mesi, sono stati accusati di demagogia e così anche il Pd che ha votato a favore e che ha proposto di destinare l’intero gettone di presenza i servizi sociali. Secondo Emanuele Monti, della Lega Nord, il Pd ha votato a favore solo per potersi poi presentare sui giornali come il partito che voleva tagliare gli sprechi, laddove di sprechi, secondo la Lega, in realtà non ce ne sono affatto.
Il punto politico, in realtà, è proprio questo. La proposta di Nicoletti e Cammarata vuole tagliare gli sprechi, o invece agisce sul minimo necessario per garantire che la democrazia non sia solo un affare per benestanti? E’ il tema posto ad esempio da Rocco Cordì di Sel, che a costo di non avere alcun vantaggio dalla vicenda ha sostento che non è togliendo un gettoncino di presenza ai consiglieri che si tagliano i veri sprechi, osservando che lui il suo compenso lo devolve al partito. Una posizione simile al capogruppo leghista Giulio Moroni, che si è detto disgustato dalle notizie degli arresti in regione, ma che ha anche spiegato come il consiglio comunale sia fatto da gente per bene, che ci mette l’anima, senza alcun guadagno personale, da anni (e in effetti Moroni non ha cariche stipendiate). Morello dell’Udc ha proposto scherzando che a questo punto i consiglieri paghino per poter partecipare al consiglio, una boutade che ha suscitato molte risate in aula.
Nicoletti comunque è durissimo e commenta così: «La “castina varesina” non ha voluto compiere alcun sacrificio. Ci aspettiamo dunque, dopo il voto di ieri sera, di non sentire più parlare i nostri amministratori di riduzione dei servizi o, peggio, di ipotesi di aumento delle tasse e tariffe comunali. Resta comunque il pessimo segnale». Secondo il Pd, invece, era necessario lanciare un segnale: «In un momento di tagli come quelli alla Whirlpool – ha sostenuto il capogruppo Fabrizio Mirabelli – è necessario mandare un segnale di attenzione a lavoratori e cittadini».
I compensi lordi
Indennità lorda Sindaco € 6.854,10
Indennità lorda Vice Sindaco € 4.099,63
Indennità lorda Assessore € 3.279,71
Indennità lorda Presidente del Consiglio € 3.279,71
Gettone lordo di presenza consiglio comunale € 56.13
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