Maroni e Reguzzoni, scontro aperto su facebook

I due big del carroccio commentano su internet il voto che ha salvato dall'arresto Nicola Cosentino (Pdl). L'ex ministro si dichiara deluso, il capogruppo alla camera gli ricorda che quando Maroni era al governo su Cosentino aveva taciuto

Sta succedendo qualcosa di inedito nella Lega Nord. Giovedì alla camera il partito ha lasciato libertà di coscienza sul voto parlamentare per decidere o mano l’autorizzazione all’arresto di Nicola Cosentino, deputato del Pdl accusato di contatti con la camorra. L’onorevole Roberto Maroni ha dichiarato dissenso dalla scelta del partito: avrebbe voluto che la Lega Nord votasse compatta per l’arresto. Maroni non ha nascosto la sua posizione e ha pubblicamente detto di sentirsi deluso dal voto. L’indicazione per l’astensione era stata data da Umberto Bossi in persona. Oggi il capogruppo alla camera Marco Reguzzoni gli ha però risposto, con una nota nella sua pagina personale di facebook in cui lo accusa di alimentare le polemiche contro la Lega: «La verità è che altri parlamentari (UDC? PD?) hanno deciso di votare NO, ma purtroppo sulla stampa sembra che siamo stati noi. E con le tue dichiarazioni avvalori questa ipotesi». Ma soprattuto gli rivolge questa frase:  E poi se Cosentino andava messo in galera, perché non ce lo hai detto quando eravate ministro tu e sottosegretario lui?»

La vicenda è clamorosa per due motivi. E’ la prima volta che Maroni e Reguzzoni si confrontano pubblicamente su un dissenso interno al partito. Ed è anche la prima volta che questa polemica finisce su facebook, nelle rispettive pagine personali, diventate una sorta di ufficio stampa per comunicare con i propri rispettivi sostenitori, la corrente leghista più vicina all’ex ministro dell’interno, e quella più è legata all’entourage della famiglia Bossi (il cosiddetto Cerchio magico).

La nota di Roberto Maroni
«Ho messo la mia opinione sul caso Cosentino in un commento al post di Mirko qui sotto. Sono amareggiato e un pò deluso per come è stata gestita la questione, per l’impressione che abbiamo dato di aver salvato un presunto camorrista dal carcere.Ma non smetto di credere e di lavorare per la Lega che ho contribuito a costruire in oltre 25 anni di attività politica. La Lega degli onesti, la Lega senza intrallazzi nè conti all’estero, la Lega che mi ha conquistato per i suoi ideali di onestà e trasparenza, per i suoi valori etici e per i suoi meravigliosi militanti. Grazie a tutti voi, grazie a chi ci sostiene senza chiedere altra ricompensa che quella di vederci lottare senza paura per il nostro grande progetto di rivoluzione democratica: la Padania. E’ un impegno di lotta che ho preso tanti anni fa, che ho sempre mantenuto e che non tradirò mai!!!»

La risposta di Marco Reguzzoni
«Caro Roberto, chi è causa del suo mal pianga se stesso. La Lega ha dato indicazione di votare per il SI all’arresto (per il SI, non per il NO), salva la libertà di chi era contrario per questioni di principio. Lo marco reguzzoniabbiamo "salvato" noi? Credo proprio di no, perché come sai bene quasi tutto il gruppo ha seguito le indicazioni di Bossi che ha detto di votare SI, mica No – si legge nel post del capogruppo alla Camera della Lega Nord -. Era già successo con il caso …Papa, finito in galera proprio perché la Lega aveva detto SI con libertà di coscienza. La verità è che altri parlamentari (UDC? PD?) hanno deciso di votare NO, ma purtroppo sulla stampa sembra che siamo stati noi. E con le tue dichiarazioni avvalori questa ipotesi. Non è forse che tu hai sbagliato nel comunicare con i giornalisti? Lo hai riconosciuto tu stesso in riunione di gruppo ieri, perché non lo dici anche ai tuoi amici di Facebook? E poi se Cosentino andava messo in galera, perché non ce lo hai detto quando eravate ministro tu e sottosegretario lui? Pertanto era giusto dare indicazione per il SI, ma non imporre nulla perché qualche fondamento c’era anche nelle ragioni del no. Queste polemiche servono solo a far passare in secondo piano le malefatte del governo, che sta massacrando i tassisti, i camionisti, i pensionati, i lavoratori, i professionisti… Il governo che ferma Malpensa e svende all’Europa le nostre aziende. Sono convinto che solo smettendola di alimentare le falsità che i nostri nemici mettono in giro, riusciremo a conquistare la nostra libertà».
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Gennaio 2012
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