Proteste dal Gaggiolo contro la discarica svizzera

I residenti danno vita a un comunicato contro la "Montagna della Vergogna"

Una vera e propria montagna. Così descrivono gli abitanti di Cantello – ma del resto la si può vedere piuttosto chiaramente anche nella foto – la discarica che sta proprio al di là del confine con la Svizzera.
Una situazione insostenibile per i residenti, che ha spinto il comune a sottoporre alla stampa la situazione con una nota. 

«I cittadini italiani che vivono nel tratto compreso tra i cippi 117 e 118  ormai hanno davanti alle finestre delle proprie case un’enorme montagna di rifiuti che ha raggiunto i 30 metri di altezza – fanno sapere dal comune – Ogni giorno grossi automezzi scaricano tonnellate di materiale che in teoria dovrebbe essere inerte (scarti di demolizioni edili e stradali) ma non è difficile scorgere sostanze di altra natura come amianto, vetri, plastiche che vengono sistematicamente coperte con grosse quantità di terra. Le proteste per ottenere la chiusura della discarica fino ad oggi non hanno portato alcun risultato positivo».

“La collina della vergogna”, come ormai viene chiamata, è autorizzata dagli svizzeri che non mostrano alcuna intenzione di rimuoverla. Ma i cittadini non si rassegnano e hanno dato vita a un Comitato spontaneo per denunciare una situazione insostenibile. Oltre ai possibili problemi per la salute (in considerazione dei materiali gettati) a preoccupare sono anche i danni i tipo ambientale.

«Il timore è quello che i temporali possano portare proprio contro le case quintali di terra – continua la nota del municipio – . Già tempo fa le piogge hanno portato una grande colata di fango proprio a ridosso delle due villette che si trovano proprio sotto la montagna di rifiuti, sul passaggio destinato un tempo alla vigilanza confinaria e doganale. A seguito di quell’evento i gestori della discarica hanno provveduto a scavare una trincea larga 5 metri e profonda 2 a circa 50 centimetri di distanza dalla linea di confine, che hanno poi riempito con rottami di cemento armato in modo da realizzare una specie di drenaggio. Questo intervento però non fa altro che aumentare i danni, facilitando la penetrazione di prodotti inquinanti.I cittadini sottolineano inoltre la perdita economica che questa discarica ha portato. Le abitazioni che fino allo scorso anno si affacciavano su una valle verde e rigogliosa oggi risultano schermate e restano così senza luce, perennemente in ombra. Inoltre quando i mezzi meccanici solo al lavoro le folate di vento portano notevoli quantità di polveri. Per non parlare poi dei rumori assordanti provocati dai camion che scaricano il materiale e da quelli che coprono i rifiuti».

Fino ad oggi le lamentele non sono state accolte, ma gli abitanti di Gaggiolo sono pronti a continuare la loro battaglia contro la collina di immondizia e promettono anche un ricorso per ottenere un rimborso per i danni subiti fino ad oggi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Maggio 2005
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