Asilo e scuole contro gli sprechi di cibo

Grazie ad un accordo con il Comune e il benestare del'Asl, pane e frutta che non vengono mangiati in mensa verranno raccolti dai genitori e dai volontari della Caritas

Buguggiate si mobilita contro gli sprechi. E lo fa partendo dal basso. L’iniziativa che ha come motto “non si butta via niente, perché per qualcuno potrebbe essere provvidenziale” nasce da un’idea dell’amministrazione comunale in collaborazione con la scuola materna del paese: «Per risolvere il problema della frutta e del pane che quotidianamente non vengono distribuiti perché in esubero o non consumati durante il pranzo – spiega il primo cittadino Cristina Galimberti -, abbiamo pensato ad un modo per riutilizzarli e darli a chi ne ha bisogno. Si sa che non tutti i bambini amano concludere il pasto con un frutto, così come capita che preferiscano buttarsi magari sul piatto prescelto, dimenticandosi della michetta distribuita a ciascuno. Così la cooperativa che gestisce la mensa è costretta a ritirare quanto non viene consumato e ad eliminarlo. E’ un gesto che spesso ci ha fatto pensare, soprattutto in un momento come questo in cui tante sono le famiglie costrette a centellinare i consumi (anche alimentari) per la precaria situazione economica in cui versano. Così, dopo aver acquisito l’autorizzazione dell’Asl competente, è nata l’idea di raccogliere a fine pasto il pane (integro, si intende) e la frutta (intera, non sbucciata ), e metterla in contenitori a disposizione dei genitori. Da lunedì 13 febbraio chi vuole, all’uscita può far provviste, riempiendo appositi sacchettini con tanto di guanti monouso. Vinto il primo attimo di timidezza, l’idea è piaciuta tanto da pensare di riproporla anche nel plesso scolastico elementare e alle medie, ma con una piccola differenza: lì i beneficiari saranno gli incaricati della Caritas locale, che nella giornata di distribuzione viveri ai meno abbienti del giovedì, passeranno per la raccolta. Sarebbe stato utile poter distribuire anche il cibo in eccesso che talvolta rimane nelle teglie, ma purtroppo non è così semplice a causa di problemi legati alla conservazione degli alimenti e allo stoccaggio di quanto avanzato. La speranza è quella di aver contribuito seppur in minima parte ad aiutare chi ha bisogno ma ha altresì una valenza educativa: quella di aver chiarito ai nostri giovani i concetti di spreco e valore delle cose».

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Pubblicato il 16 Febbraio 2012
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