Picciotti assaltavano casseforti nei supermercati

Sette arresti per un'indagine della squadra mobile di Ragusa: una banda guidata da un associato alla stidda gelese pianificava, dalla Brianza, colpi in sequenza, tra cui uno al Gs di viale Borri a Varese

Una banda guidata da un pregiudicato, contiguo alla stidda gelese di Vittoria – mafia tra le più pericolose – assaltava i negozi alimentari di mezza Italia. Il gruppo, a cui aderivano diversi siciliani, aveva colpito il 17 ottobre del 2009, a Varese, il supermercato Gs di viale Borri, tentato di asportare la cassaforte, con flessibili e fiamme ossidriche. Il colpo varesino era in realtà solo una della tante imprese, di un gruppo trapiantato in Brianza, che conduceva a quanto pare una sorte di vita parallela, puntando ad autofinanziarsi facendo saltare, nella notte, le casseforti dei supermercati in diverse parti della penisola. L’operazione è stata firmata dalla squadra mobile di Ragusa, («Ghost gang»), con la mobile di Milano e il commissariato di Monza. Gli inquirenti stavano tenendo d’occhio Giuseppe Nifosì, 35 anni, considerato associato alla Stidda. L’uomo si era stabilito a Carate Brianza dove, stando alle indagini, aveva messo in piedi una banda. La questura ha indagato con la Dda di Catania ma durante le indagini ha scoperto che il primo furto era stato commesso ad Avezzano, dove i provvedimenti sono infine stati emessi dal gip.
L’accusa è associazione per delinquere finalizzata a rapine.Sono 4 i colpi sicuri contestati, ad Avezzano (L’Aquila), Lecco, Varese e Casal pusterlengo (Lodi) e , ma almeno 8 quelli su cui si sta indagando, con un bottino complessivo di almeno 150mila euro.

Al Gs di Varese-Lozza il furto non riuscì completamente. Scattò un allarme che non era stato adeguatamente neutralizzato e la banda riuscì a scappare solo con 20mila euro. A Casalpusterlengo (Lodi) fu colpito il supermercato Sivam Agroalimentare, anche in questo caso suonò un allarme e dovettere scappare ma durante un sopralluogo accadde anche che uno della banda cadde dal tetto, entrò in coma e morì.  La pianificazione dei colpi è ascritta a Giuseppe Nifosi, ma durante una perquisizione a Verano Brianza, la polizia ha trovato gli attrezzi del mestiere a casa di Salvatore Lancella, oggetti di cui si sente parlare nelle intercettazioni, tra cui una fiamma ossidrica, i martelletti pneumatici, una sega molto fine, uno svitabulloni artigianale.
Gli arrestati sono: Giuseppe Nifosì di anni 35, Pasquale Lombardo di anni 36, Salvatore Langella di anni 26, Antonio Lombardo di anni 51, Roberto Ciccarelli di anni 24, Gaetano Valentino Bufalino di anni 43 e Fulvio Ferrò di anni 45.
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Marzo 2012
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