Chi comanda nel Pdl: CL è sempre più forte

Lara Comi è il capo, ma il parlamentino del Pdl rivela chi siano i veri soci di maggioranza del partito. Lo si può vedere dai nomi che sono stati votati a preferenza e che sono entrati a far parte del coordinamento provinciale, nonostante non fossero stati inseriti nel listino bloccato. Il congresso è stato vero: 4mila iscritti e 2200 votanti è una prova di democrazia. La stagione delle starlette è proprio finita, e quando i voti sul territorio si contano emergono le correnti organizzate, strutturate nel sociale, attive nei comuni. Spicca con forza il ruolo di Comunione e Liberazione, movimento ecclesiale, certo, anche macchina politica fortissima, guadata da un leader carismatico come Raffaele Cattaneo (foto).
Poi ci sono anche le accuse. I sostenitori di Giuseppe Taldone avanzano il sospetto che vi fossero una quarantina di schede bianche inserite all’ultimo momento per far alzare il quorum e far saltare il 12esimo seggio su 30 disponibili alla corrente degli ex di An. Una dietrologia? Probabile. Ovviamente arriva da quella fazione. I vincitori smentiscono categoricamente, ma non hanno ancora in mano le cifre esatte. Con la Comi sono stati eletti tutti i 14 del listino bloccato. Il gioco delle preferenze ha poi premiato anche 3 dei ciellini di Cattaneo e 2 dei laici di Caianiello. I due capi più influenti sono ancora una volta loro, e d’altronde Lara Comi è stata scelta proprio da un accordo tra questi due gruppi.

Cattaneo appare primo (oltre a CL, annovera anche altri gruppi a lui vicino, riuniti in Liberamente politica). Negli ultimi anni è diventato fortissimo ma ha rinunciato a voler imporre un proprio uomo, tuttavia avrà il vicecoordinatore con l’assessore di Cassano Magnago, Paolo Aliprandi. Quest’ultimo è un formidabile uomo macchina delle preferenze. A lui fa riferimento ad esempio Enrico Vettori l’assessore alla cultura ciellino di Olgiate Olona che ha preso circa 170 voti. E sempre di CL è Matteo Giampaolo, 166 voti, presidente della commissione urbanistica del comune di Varese, oppure Sandro Orsi di Busto Arsizio che ha preso 114 voti. Il gruppo dei laici di Caianiello ha portato al coordinamento provinciale Ciro Calemme, presidente di Aspem Reti a Varese, con 132 preferenze, Alberto Bilardo, il vicesindaco di Cassano Magnago, con 131 voti.

Nel gruppo che sosteneva Taldone, invece, il più votato non è un ex An, a conferma di quanto detto oggi da Raffaele Cattaneo (e cioè che non sono stati solo i membri della ex Alleanza nazionale a portare i voti).

Il mister preferenza è un ingegnere di Lonate Pozzolo, Vincenzo Gesualdi (il primo a sinistra nella foto), 255 voti, tutti espressi dal gruppo di Peppino Falvo, ex Forza Italia: un commercialista di Lamezia Terme, da qualche anno trasferitosi a Gallarate, presidente del Movimento cristiano lavoratori. Qualche giorno fa ci diceva che avrebbe indicato un nome e che da quei numeri si sarebbe vista la sua forza. Aveva ragione: ha espresso il 31% dei voti andati al rivale della Comi Giuseppe Taldone.