Parcheggi, tasse o tagli? 7 idee per fare cassa

La diminuzione dei fondi statali lascia scoperti 8 milioni di bilancio comunale. Come recuperarli? Lunedì un summit di maggioranza, intanto si discute l'ipotesi di una sosta più costosa in centro

Il buco da 8 milioni di euro nel bilancio comunale che si verrà a creare con gli ulteriori tagli che il governo sta imponendo agli locali, sta creando un problema politico. Bisogna decidere dove andare a prendere i soldi: lunedì prossimo il Pdl e la Lega terranno un summit per mettere nero su bianco le posizioni. Ci sono 6 o 7 idee diverse su come fare introiti. Intanto, la giunta comunale di questa mattina, in attesa di ulteriori approfondimenti, ha rinviato la discussione su una delle decisioni che potrebbero portare più soldi nelle casse comunali, l’aumento del costo dei parcheggi. L’Avt ha inviato a Palazzo Estense una serie di simulazioni su come potrebbe essere rimodulato il servizo, che oggi costa 1,20 euro all’ora nelle strisce blu della città, per una sosta massima di due ore.

L’aumento del costo dei parcheggi non è scontato ma è molto probabile
. Si incasserà un po’ meno di 1 milione di euro. Sono tre le ipotesi in campo, come spiega il vicesindaco Carlo Baroni (Pdl): «Chiariamo che è solo uno studio, per adesso. Abbiamo chiesto agli uffici di quantificare il beneficio economico a seconda delle scelte che faremo. In ipotesi potremmo aumentare tutti i parcheggi, oppure aumentare solo quelli del centro, o ancora aumentare quelli nel cosiddetto ring, e diminuire gli altri per incentivare un uso dell’auto che non intasi il centro storico».

Ogni variabile ha in sé una conseguenza diversa.
Se l’obiettivo è far entrare soldi in cassa, non bisogna disincentivare l’uso del parcheggio comunale magari a favore di quello privato (vedi il centro commerciale Le Corti), ma è opportuno tenere conto delle esigenze delle famiglie e dei commercianti. Fare due passi spendendo meno può essere gradito ad alcuni, ma chi vuole fare spese nei negozi lo accetterà? Le associazioni di categoria ovviamente hanno drizzato le orecchie. Ma l’amministrazione comunale qualcosa dovrà fare. L’aumento non potrà esser un raddoppio, una delle ipotesi prevede che il costo orario passi a 1,50 euro.

Il vicesindaco Carlo Baroni (Pdl)
ha la sua idea: «Secondo me ha più senso aumentare in centro e diminuire il costo del parcheggio in periferia».
Per capire meglio bisogna però allargare il discorso e tornare a quegli 8 milioni di euro che mancheranno nel prossimo bilancio. La giunta comunale ha dato un primo indirizzo politico, e cioè ridurre in tutte le aree di palazzo Estense del 10% le spese correnti. Lo chiedeva in particolare il Pdl, ma non sarà comunque possibile farlo ovunque. Baroni sta cercando di ottimizzare gli spazi degli uffici per risparmiare su affitti e riscaldamento. Gli assessori Carlo Piatti e Giuseppe Montalbetti stanno invece preparando la vendita di almeno una trentina di macchine comunali, tra trattori, auto e camioncini, per diminuire le spese di assicurazione e manutenzione, mandando tutto all’incanto (Piatti conferma che sarà venduta anche una gloriosa Giulietta del 1978 dei vigili urbani).

Il sindaco Fontana ha invece imposto prudenza su dichiarazioni che riguardino l’innalzamento dell’Irpef o dell’Imu su prima o seconda casa.
«Lo stato ci ha dato la facoltà di mettere tante tasse – osserva Baroni – ma poi i cittadini li dobbiamo guardare in faccia noi». Eh già, e questo è il punto. Ogni tassa, una protesta. C’è poi il tema di chi la voglia cavalvare. Attilio Fontana vorrebbe coinvolgere l’Anci su una linea comune. Il motivo è chiaro. I comuni stabiliscano una tregua interna tra maggioranza e opposizione sulle tasse comunali. Il ragionamento è il seguente: tanto saremmo tutti obbligati a metterle, che senso ha la posizione di un partito che a Malnate magari protesta per una tassa che ha invece è stato costretto a introdurre a Varese? (o viceversa).

Ci sarebbe poi la possibilità di introdurre la tassa di scopo
(ma per che cosa?), la tassa di soggiorno (ma quanti turisti abbiamo?). Chi colpire? L’imu sulla seconda casa, ad esempio – ragionano gli assessori – spesso non colpisce i ricchi ma chi ha avuto la casa dai genitori dopo una vita di lavoro. Altre ipotesi in campo? «Beh – aggiunge il vicesindaco – non faremo assunzioni, e in alcuni ambiti come i servizi educativi, ci arrangeremo con rotazioni, ma prima ne parleremo con i sindacati». Qualche rimpianto? «Sì, uno – aggiunge l’assessore Sergio Ghiringhelli – se l’ato provinciale avesse approvato il piano d’ambito la tariffa dell’acqua sarebbe stata aggiornata, e avrebbe coperto i costi delle depurazioni, che ogni anno pesano sul comune per 1 milione e 600mila euro».

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Pubblicato il 06 Marzo 2012
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