Non ce l’ha fatta l’anziano investito in via Caronno Varesino

Attilio Vedovato era stato travolto a pochi passi da casa mentre usciva dalla pizzeria domenica sera. È morto nella notte tra lunedì e martedì in ospedale

Non ce l’ha fatta Attilio Vedovato, l’83enne investito in via Caronno Varesino a Morazzone domenica sera (4 marzo) poco dopo le 18.45. È morto nella notte tra lunedì e martedì nel reparto di geriatria dell’ospedale di Circolo di Varese per le complicanze di una diffusa emorragia cerebrale. È stato investito a pochi passi da casa, davanti al locale dove era andato a comprare le pizze per la cena: un anziano non lo ha visto e lo ha travolto. Subito soccorso e stabilizzato in ambulanza, era cosciente al momento del trasporto in ospedale, ma il colpo alla testa rimediato nell’urto è stato letale. Lascia la moglie, due figli e due nipoti.
 
Appassionato d’arte e di scultura, amava lavorare il legno a mano: da poco aveva ultimato la sua “Ultima Cena”. Commosso il ricordo del primo cittadino Matteo Bianchi: «Era una persona buona, gli volevano tutti bene – racconta –. Era molto conosciuto, per la festa del paese ogni terza domenica di luglio esponeva le sue opere in legno. Mi aveva invitato a casa sua a vedere la sua ultima opera e, pur non essendo un cultore del genere, sono rimasto veramente colpito. Aveva doti da artista di valore, con una grande passione. Sono veramente colpito e addolorato». Anche Emanuela Poretti del periodico comunale “Il Morazzone” è andata poche settimane fa a casa di Vedovato (nella foto tratta da "Il Morazzone"): «Fu un incontro carico di emozioni e rimasi sorpresa dai suoi occhi capaci di brillare ed emozionarsi mentre con pazienza mi descriveva il suo lavoro. La moglie, sua compagna da una vita, mi aprì ogni angolo della casa per farmi vedere le sue piccole grandi opere d’arte – si legge in una nota pubblicata sul sito del giornale comunale -. Mi parlò dei tempi passati ai mercatini tra gli artigiani, a scambiare parole con i passanti incuriositi dalla manualità del signor Attilio…».
 
«Il Varesotto perde un grande artista – commenta Cinzia Ferro amica e compagna di esposizioni di Attilio Vedovato -. Il caro Attilio sin da bambino scolpiva il legno. Negli ultimi anni era ammirato in tantissimi mercatini di paese del nord Italia, ove esponeva i suoi bellissimi lavori carichi di forte sentimento ed amore per la vita quotidiana. Tra le sue opere possiamo ammirare personaggi semplici, di campagna che regalano atmosfere ormai lontane ma che Attilio ha vissuto nei campi ed in paese: la contadina, il fabbro, il falegname e tante altre meravigliose rappresentazioni di scene del suo vissuto. I bellissimi crocefissi e le natività che prendono vita e riempiono il cuore ad uno sguardo. Tanti si ricorderanno l’entusiasmo di Attilio nel raccontare la nascita di una scultura dalla scelta accuratissima della radice o del pezzo di legno dal quale plasmava una bellissima favola. Proprio la scorsa settimana aveva terminato con estremo orgoglio un suo capolavoro: l’ultima cena, un bassorilievo di 2 metri per 1, che ora si potrà ammirare al castello Fagnano Olona. Da non dimenticare è la dolcissima Madonnina di Plaghera (Santa Caterina Valfurva) alla Baita di Mario che Attilio con grande commozione ed devozione aveva plasmato e poi riposto nella cappelletta costruita da un collega, amico scultore. Di grande splendore il Crocefisso ligneo nella chesa S.Alessandro di Castronno ed il bellissimo crocefisso che fece portare in dono a papa Wojtyla . E’ inutile ora elencare tutti i riconoscimenti che Attilio ha ricevuto e che mostrava con grande discrezione ed orgoglio a chi vedeva infatuato dai suoi lavori. Quest’anno cominciava a trasmettere la sua grande dote e passione al suo piccolo nipotino Davide che a due anni con il nonno cominciava a “battere”, come diceva lui, i ceppi  sotto il portico. Allora …non resta che sperare che da lassù Attilio sappia guidare le manine del suo adorato nipotino che , magari un giorno, regalerà al suo paese nuove “emozioni di legno”. Ciao Attilio, ti saluto svelandoti una tua opera che nemmeno sapevi di aver creato: il bellissimo ed indelebile amore per l’arte che hai scolpito nei nostri cuori».

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Pubblicato il 07 Marzo 2012
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