Legittimo sospetto, Fumagalli chiede lo spostamento del processo

Secondo l'ex sindaco la città che lo aveva votato due volte è diventata un ambiente ostile che condizionerebbe i giudici. Se la cassazione accettasse l'istanza il dibattimento finirebbe a Brescia

Aldo Fumagalli chiede lo spostamento del processo. Secondo l’ex sindaco la città che lo aveva votato per ben due volte è diventata un ambiente ostile che condizionerebbe i giudici. Se la cassazione accettasse l’istanza il dibattimento finirebbe a Brescia. La prescrizione è stata congelata, ora si attende il responso dei giudici di ultimo grado. 
Questa mattina, 26 giugno, era stata calendarizzata l’ultima udienza con discussione finale e sentenza, da parte del tribunale di Varese presieduto dal giudice Anna Azzena. Fumagalli ha tuttavia presentato già il 22 giugno una istanza di rimessione in cui evoca il legittimo sospetto e in pratica paventa il fatto che nell’intero foro di Varese non ci possa essere più un giusto processo nei suoi confronti. Non è una ricusazione dei giudici, come lui stesso specifica. «I motivi sono i lungi dall’essere di natura strumentale in quanto sono sospesi i termini della prescrizione – afferma in una nota – ribadisco il fatto che non voglio sottrarmi al giudizio. E’ un atto doveroso da parte mia, in quanto il clima che si è creato attorno a questo processo ha minato a mio avviso, la serenità di giudizio del Collegio giudicante, oltre che , da tempo, la mia immagine personale».  
Fumagalli si appella all’articolo 45 del codice di procedura penale. La rimessione è stata usata in passato per il processo di piazza Fontana (fu spostato a Catanzaro) o per la strage del Vajont.
L’ex sindaco leghista afferma inoltre che non sarebbe stata ammessa al dibattimento quella che egli considera la prova chiave di tutto il processo ma che i giudici hanno già dichiarato inammissibile: «Una registrazione tra presenti, cui ha partecipato pure il fratello di Umberto Bossi, contenente le prove lampanti della mia innocenza, utilizzabile invece a mia difesa, per pacifica decisione della Cassazione a sezioni unite ( sentenza Torcasio) che ha ribadito come le registrazioni tra presenti, anche se clandestine, costituiscono prova documentale». Fumagalli si gioca tutte le frecce del suo arco. Ha persino abbandonato il penalista Cesare Cicorella che l’aveva sin qui difeso ed ha assunto un legale calabrese, l’Avvocato Domenico Fòlino, del foro di Lamezia Terme, rivelando tratti della corrispondenza privata con l’ex penalista di Busto Arszio: «Ritengo inaccettabile – afferma – che mi si prospetti ( per iscritto) alla vigilia della sentenza “di rassegnarmi ad una sentenza esemplare”, poiché “ trattasi di processo di notevole interesse sociale” ……». Parole che, secondo l’imputato, sarebbero lo specchio del clima creatosi contro di lui. Dalla procura nessun commento, il pm Agostino Abate attende la decisione della cassazione, mentre l’imputato si proclama nuovamente estraneo ai fatti. 

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Pubblicato il 26 Giugno 2012
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