Cosentino: “Sono happy hour, patria e famiglia”

Il consigliere del Pdl che attacca le unioni civili. Giovane e spensierato, ma duro nell'affermare i suoi valori. "Nel Pdl a volte mi sembra di essere il solo a parlare in difesa della tradizione"

I valori della vecchia destra erano: Dio, Patria e Famiglia. Oggi c’è una destra di giovani che associa, alla riscoperta delle vecchia tradizione politica di quell’area, la frivolezza e la socialità. Giacomo Cosentino, 25 anni, sembra essere una sintesi perfetta di questa generazione. Difende la famiglia tradizionale e l’italianità, ma è in prima linea quando c’è da organizzare feste ed happy hour. Il consigliere comunale più inflessibile di Varese milita nel Pdl (area degli ax An). Non gli parlate del registro per dare più diritti alle coppie non sposate («si distrugge la famiglia») o di battesimo degli stranieri («prima vengono gli italiani»).

Cosentino, sulle unioni civili e sugli immigrati lei è il più contrario, il più tradizionalista, eppure è giovanissimo, come mai?
«Spesso sono l’unico del Pdl che interviene e mi faccio qualche domanda, la gioventù di oggi è più attenta ai temi etici della famiglia e della italianità, probabilmente io che sono giovane ho più attenzione e rispetto a difendere quei valori con cui sono cresciuto»

Lei è cresciuto con il valore della difesa della famiglia tradizionale?
“Sì, non discrimino nessuno, conosco anche dei gay con cui sono in buoni rapporti, ma mi dà fastidio quando si cerca di equiparare la famiglia naturale con un’altra forma di natura, che però non è quella originaria. Io reagisco quando mi sento attaccato nei mie valori. La famiglia è quando due persone si mettono insieme per fare un figlio».

La sua destra politica è questa?
«Faccio parte di una destra moderna che cerca una integrazione controllata »

In che senso moderna? In realtà la accusano di essere nazionalista e clericale.
«C’è una perdita valoriale, essere moderno e trasgressivo vuol dire essere tradizionale. E tradizionale vuol dire essere trasgressivo, portare avanti i valori della destra, ma non solo. La destra si spende di più per questi valori, che però devono accomunare tutte le ideologie perché fondano la società. Diciamo che la destra si è fatta carico di difendere maggiormente questi valori, ed io mi sento di questa destra»

Ma non la pensano tutti come lei
«E’ vero, le mie sono ormai posizioni politiche molto scomode»

Beh, scomode non proprio. Contro il registro delle unioni civili è intervenuta anche la coordinatrice provinciale del suo partito.
«E’ vero ma io devo rispondere alle persone, e molte volte fanno fatica a capire le mie posizioni»

Davvero?
«Sì…perché anche se ti hanno votato e ti stimano, a volte sui temi etici entri in contraddittorio con il tuo stesso elettorato».

Perché allora fa queste battaglie?
«Lo faccio perché ho una base valoriale, anche della mia famiglia, crediamo in valori solidi come ad esempio l’antidroga. E poi mi piace avere un botta e risposta con Mirabelli del Pd, lo trovo un capogruppo pronto a rispondere, in maniera non arrogante ma sempre argomentata».

Cosentino è studente di giurisprudenza, ha organizzato con il sindaco Fontana a dicembre un incontro con 10 associazioni giovanili e due happy hour di raccolta fondi per la protezione civile. Tre settimane fa era in prima fila al grande aperitivo all’aperto a villa Mirabello. Di recente, ha protestato per la tariffa parcheggi serale. Sulla cerimonia di benvenuto ai bambini stranieri proposta dal Pd, ha osservato che si tratta di un «buonismo becero e inconcludente». Il suo slogan elettorale era «Cose per cambiare, una città in movimento». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Luglio 2012
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