“I soldi per la diga ci sono”, Pintus rientra in giunta

Dopo le dimissioni presentate all'esecutivo di Villa Recalcati, oggi il chiarimento sul futuro dell'opera che eviterà i danni da esondazione

Un incontro a quattr’occhi fra Reguzzoni e Pintus (foto). Un breve summit con i tecnici dell’Assessorato all’Ambiente subito dopo. Poi la decisione. Il presidente della Provincia respinge le dimissioni del suo assessore alla tutela ambientale e lo invita a restare al suo posto per portare a termine uno degli impegni prioritari di questa Giunta: la costruzione della diga sull’Olona.

Le dimissioni erano state portate ieri in giunta. Pintus aveva deciso così, con un gesto clamoroso, di protestare per talune "manovre dilatorie" che il Registro italiano dighe sta compiendo e che comportano un rallentamento vistoso nella prosecuzione dei lavori per la costruzione della diga di Malnate, visto che una prima serie di interventi – iniziati otto mesi fa dopo 30 anni di attese e promesse – è già stata completata ai Mulini di Gurone.

Lo scorso anno proprio il RID aveva sollevato altri rilievi di natura tecnica. Rilievi che la Provincia aveva accolto, introducendo gli aggiustamenti richiesti. Il colpo di scena nei giorni scorsi  quando il Registro rinviava al Consiglio superiore dei lavori pubblici ogni decisione finale sulla diga perché  non ci sarebbe la copertura finanziaria sufficiente a portare a termine l’opera (nella foto, alcuni lavori).

«Che c’entra il Registro dighe – s’era lamentato Pintus – con le questioni finanziarie? Queste sono solo manovre dilatorie». E in Giunta, ieri pomeriggio, era arrivato un Pintus furioso «contro chi da sempre usa la burocrazia per metterci il bastone fra le ruote». Le dimissioni erano state un atto di protesta, condite da una sciabolata agli uffici romani. «Ho nome e cognome di chi continua a crearci ostacoli. Alla prima alluvione li tirerò fuori e dirò chi e quando ha impedito il normale iter per la costruzione della diga».

L’ira di Pintus era perfettamente condivisa da Reguzzoni che ha promesso ri ridiscutere la questione . E stamani, appunto, è avvenuto l’incontro, al termine del quale l’assessore all’ambiente è apparso ancora più battagliero di prima.

«Sì, credo di accettare l’invito rivoltomi – ha commentato l’ex magistrato – e continuerò a valutare il comportamento di questi enti. Ho ricevuto la solidarietà di tutta la Giunta e la conferma di quanto per la verità da sempre so: ci impegneremo fino in fondo per portare a termine se necessario contro tutto e contro tutti, una promessa che abbiamo fatto al territorio: costruire quella diga sull’Olona che serve. Serve con urgenza per evitare altre disastrose inondazioni, serve per evitare che periodicamente più di venti comuni vedano parte del loro territorio devastato dalla furia delle acque del fiume. Serve perché l’investimento odierno è un sicuro risparmio di fondi che servono  per la ricostruzione ogniqualvolta l’Olona esonda. Teniamo conto che fino ad oggi i danni delle alluvioni sono costati mille  miliardi di lire solo in provincia di Varese».

A far tornare Pintus sui propri passi le parole di Reguzzoni (foto). Il presidente della Provincia ha convinto il suo Assessore all’ambiente a non andarsene proprio ora.
Poi, quando anche il vertice con i tecnici dell’assessorato si è concluso, Reguzzoni butta lì l’altra importante notizia. «Il Registro dighe ha preso una cantonata tremenda. Questi signori ignorano completamente che la Provincia ha già messo a  bilancio senza non pochi sacrifici, la somma necessaria per completare l’opera. Questa vicenda dimostra come sia necessario un vero federalismo. Non possiamo continuare a far dipendere le scelte del nostro territorio da gente che non ha la benché minima idea di quali siano le nostre necessità. Questa commedia deve finire».

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Pubblicato il 09 Giugno 2005
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